La annuncia il deputato leghista Quadri per la sessione speciale
Lorenzo Quadri, cosa pensa dell’agitazione italiana a proposito della chiusura dei tre valichi secondari?
Che oltreconfine l’unica ad aver capito il senso del provvedimento svizzero è la Lega Nord. Gli altri o non hanno capito, o fanno finta di non capire, per poter sparare scempiaggini sui “ticinesi razzisti”. E, naturalmente, per denigrare la Lega Nord con la ridicola accusa di essere “asservita” alla Lega dei Ticinesi. Il che è un nonsenso completo. Per quale motivo dovrebbe essere “asservita”? Cosa gliene verrebbe in tasca? E per fortuna che i populisti dovrebbero essere i leghisti…
Cosa dovrebbe fare la Svizzera davanti alla reazione italiana?
Ad esempio, potrebbe fare ciò che chiederò tramite mozione nella prossima sessione del Consiglio nazionale, quella “speciale” di inizio maggio. Ossia: mantenere la chiusura, estenderla a tutti i valichi secondari, e prendere misure di ritorsione nei confronti del Belpaese. Il Canton Ticino è uno dei principali datori di lavoro per i cittadini italiani. Non è assolutamente tollerabile che la Svizzera venga criminalizzata per un provvedimento modesto, a tutela della sicurezza, e che rientra pienamente nella sovranità nazionale. I vicini a sud pensano di poter comandare in casa nostra, di trattarci come un loro feudo con la scusa della libera circolazione. Vanno rimessi con decisione al proprio posto. E che a Berna nessuno si sogni di calare le braghe.
A Roma dicono che la chiusura è contraria agli accordi di Schengen.
La chiusura è stata approvata dal Consiglio federale. Il CF, timorato come nessun altro di ogni organismo internazionale, violerebbe gli accordi di Schengen? Non facciamo ridere i polli…
L’ambasciatore di Svizzera a Roma è però stato convocato d’urgenza alla Farnesina.
Con questa mossa, le istituzioni italiane si screditano da sole. Finché a fare cagnara è qualche parlamentare o sindaco in fregola di visibilità mediatica, vabbè, fa parte del gioco. Ma che ci si metta anche il Ministero degli esteri, è preoccupante. Mi auguro almeno che l’accaduto serva ad aprire un po’ gli occhi al Consiglio federale, e alla nostra diplomazia, sulla sfacciata malafede degli interlocutori italiani.
Probabilmente però a questo punto l’accordo sulla fiscalità dei frontalieri va considerato decaduto…
Ma lo era anche prima. L’Italia non ha alcuna intenzione di sottoscriverlo. Questi giorni di agitazione isterica delle forze politiche della vicina Penisola, con la sola lodevole eccezione della Lega Nord, lo dimostrano: tutti vogliono vendersi come i protettori dei frontalieri. E’ quindi evidente che nessun partito accetterà di aumentare in modo massiccio il carico fiscale di questi ultimi, come prevedono invece i nuovi accordi. Visto che questi trattati mai vedranno la luce, il Consiglio di Stato deve a mio parere decidere subito di bloccare il pagamento dei ristorni. Anche per dare una lezione ai sindaci di quei comuni della fascia italiana di confine, che di ristorni ci vivono, ma che si sono permessi di trattarci da delinquenti. Così almeno protesteranno per qualcosa.
MDD