Climatisti scornati: alle nostre latitudini la canicola è insufficiente

Alle nostre latitudini, l’estate è per ora al di sotto delle aspettative dei climatisti. Costoro continuano imperterriti a berciare al surriscaldamento climatico, ma i giorni di canicola sono stati pochi, parecchi di meno dello scorso anno, e le piogge ben più frequenti.

Visto che la meteo tradisce i climatisti – con potenziali ripercussioni negative anche sui risultati elettorali dei Verdi-anguria in autunno – ecco che gli ecotalebani tentano di montare la panna lanciando allarmi viepiù ridicoli. Il cui unico risultato è quello di seccare la gloria ai cittadini, ottenendo lo stesso risultato del bambino che gridava “al lupo”.

L’ultimo tentativo di creare panico riguarda le nostre abitazioni. Uno studio dell’Università di Oxford (dove evidentemente non hanno niente di meglio da fare) lancia l’ennesimo allarme farlocco: nell’Europa centrale e settentrionale, ed in particolare in Svizzera, le abitazioni non sarebbero equipaggiate per far fronte al cambiamento climatico, essendo attrezzate solo per il freddo. Ossignùr.

A parte che se uno stabile è isolato a dovere protegge sia dal caldo che dal freddo; a parte che il clima non si riscalda da un giorno all’altro, quindi nel frattempo anche il parco immobiliare si rinnoverà; vorrà dire che in estate utilizzeremo un po’ di più i condizionatori. Negli anni Settanta alle nostre latitudini l’isolamento termico delle abitazioni era vicino allo zero e l’aria condizionata non c’era. Si sopravviveva lo stesso.

Se dunque a causa del “surriscaldamento” dovremo accendere un po’ più spesso l’aria condizionata d’estate, in compenso risparmieremo sul riscaldamento d’inverno. Con il vantaggio che d’estate c’è a disposizione più elettricità che d’inverno. Quindi il rischio di blackout si riduce. Dov’è il dramma?

Lorenzo Quadri