Se il PPD pensa di accattonare voti con certi mezzucci, si illude: accadrà il contrario
I due partiti fotocopia Verdi-anguria e P$ (entrambi spalancatori di frontiere, immigrazionisti, multikulti, tassaioli, antisvizzeri, bramosi di adesione alla fallita UE e persecutori degli automobilisti) fomentano l’isterismo climatico. La kompagna Simonetta Sommaruga, quando era presidenta di turno della Confederella, andava ai vertici internazionali a cianciare che “la Terra brucia”, come una Gretina qualunque.
Schiaffo ai cittadini
Sempre Sommaruga, malgrado il 13 giugno le ecotasse e gli ecobalzelli siano stati rottamati dai cittadini, ha pensato bene – con il consenso della partitocrazia – di pompare la tassa sul CO2 da 96 a 120 franchetti per tonnellata. Non proprio un’inezia, considerando che i balzelli elvetici sul CO2 sono già tra i più alti in assoluto. La rapina si basa, e ci mancherebbe altro, sulla legge in vigore e non su quella bocciata. Ma lo schiaffo ro$$o alla decisione popolare è evidente. Rispondendo ad un’interpellanza presentata al proposito da chi scrive, il governicchio federale si limita a ribadire l’ovvio (la base legale c’è) eludendo in modo pacchiano il tema dell’evidente inopportunità politica.
E’ altresì palese che, come da consolidata tradizione ro$$a, la volontà popolare sgradita viene ignorata. La kompagna Simonetta prosegue con le sue politichette ecotalebane. E tenta di far rientrare dalla finestra, con la tattica del salame (una fetta alla volta) le tasse, i balzelli ed i divieti respinti dai cittadini.
La stessa cosa la fanno i due partiti fotocopia P$ e Verdi-anguria, che hanno addirittura annunciato il lancio di iniziative popolari sul tema.
Da notare che l’isterismo climatico fomentato dalla $inistra con l’appoggio del sedicente “centro” (sempre a rimorchio) provoca danni economici e sociali non di poco conto, nuocendo in particolare ai più giovani.
Saltano sul carro
A saltare sul carro del climatismo scimmiottando i Verdi-anguria arriva adesso la sezione ticinese del PPD.
Gli uregiatti hanno tolto dal nome del partito nazionale il referente cristiano, ribattezzandosi “Die Mitte”, ovvero “Il Centro”. Un gesto dovuto. Il partito ha da tempo sposato il referente multikulti. Quindi la citazione del cristianesimo era pubblicità ingannevole. Ma anche il nuovo nome è già diventato obsoleto. Perché gli uregiatti, nell’illusione di raggranellare qualche voto, vanno a scopiazzare i Verdi-anguria. Ovvero un partito di estrema $inistra; altro che “centro”.
Fatto sta che in Ticino il PPD ha presentato un’iniziativa parlamentare che chiede di inserire nella Costituzione cantonale la protezione del clima. L’articolo auspicato prevede “l’impegno di Cantone e Comuni per limitare le ripercussioni dei cambiamenti climatici e raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050”. Ossignùr. Anzi, Oh Allah (il referente cristiano è stato cancellato). Se con questa “brillante” iniziativa i PPDog immaginano di accattonare qualche voto, hanno fatto male i conti. Accadrà infatti proprio il contrario. Sarebbe poi interessante sapere cosa ne pensa il consigliere nazionale Fabio Regazzi, giustamente schierato contro gli ecobalzelli nella votazione di giugno.
Solo un espediente
Già la Svizzera produce meno dell’uno per MILLE delle emissioni globali di CO2. Pertanto, se anche arrivasse domani alle emissioni zero (il Netto-Null con cui a Berna i $inistrati si sciacquano la bocca, a partire dalla kompagna Simonetta) non se ne accorgerebbe nessuno. Figuriamoci allora il Ticino.
Ma soprattutto: anche il Gigi di Viganello ha capito che questi magniloquenti obiettivi climatici sono solo un espediente per sdoganare tasse, balzelli e divieti. Inserirli nella Costituzione significa piazzare nella Carta fondamentale dello Stato la base legale per depredare e mungere cittadini ed economia in tempo di crisi. In altre parole: si spalancano le porte a rapine, Diktat e proibizioni.
E, come è stato ben evidenziato nel dibattito sulla fallimentare nuova legge sul CO2, queste misure vessatorie vanno a colpire in prima linea le regioni periferiche ed i loro abitanti: quelli che gli uregiatti – a partire dal presidente cantonale Dadò – affermano di difendere!
Per fortuna che per modificare la Costituzione devono votare i cittadini.
Dimezzare i frontalieri
Se davvero si vogliono ridurre le emissioni in Ticino, la prima misura da prendere è dimezzare il numero dei frontalieri. Ovvero, far saltare la devastante libera circolazione delle persone. Ma stranamente da questo orecchio la partitocrazia (sedicente centro compreso) non ci sente. Frontiere spalancate über Alles!
Vogliamo inserire nella Costituzione cantonale la protezione del clima? Bene, allora la formuliamo così: “Cantone e comuni si impegnano a ridurre le emissioni di gas serra tramite limitazione dell’immigrazione, contingentamento del frontalierato e misure sui confini” (ad esempio: i frontalieri possono entrare in auto solo a condizione che sia elettrica). Gli uregiatti sottoscrivono?