I $inistrati strumentalizzano l’Ucraina per pompare le sovvenzioni alla “svolta verde”

La guerra in Ucraina ha mandato ulteriormente in tilt la politichetta ro$$overde, alla quale il sedicente « centro » PLR-PPD è ormai abituato ad accodarsi. L’ha mandata in tilt non solo sull’esercito e sulla sicurezza nazionale, ma anche sull’energia.

Come noto, con  la fallimentare strategia energetica 2050, la partitocrazia  vorrebbe abbandonare il nucleare. E questo malgrado l’UE l’abbia munito di etichetta verde. Tanto per una volta che i funzionarietti di Bruxelles ne fanno una giusta, i loro camerieri di Bruxelles non seguono.

Paga Pantalone

Poiché, come più volte scritto su queste colonne, quasi il 40% dell’elettricità prodotta in Svizzera proviene dall’atomo, trovare una fonte sostitutiva non è una passeggiata.

Adesso Putin ha invaso l’Ucraina. Ed improvvisamente non solo la fallita UE, ma anche la Confederella si scopre dipendente dal gas russo. Sicché i $inistrati, a partire dall’improponibile direttora del DATEC kompagna Simonetta Sommaruga, ne approfittano per demonizzare ulteriormente il gas (che già denigravano con argomentazioni climatiste). Come consuetudine, per raggiungere i loro scopi ricorrono ai ricatti morali da quattro soldi: “con il gas si finanzia la guerra di Putin!”.

Altrimenti detto: i kompagnuzzi con la morale a senso unico non si fanno problemi nello sfruttare la tragedia umanitaria in Ucraina per promuovere le loro politichette. Politichette che comportano la mungitura scriteriata del contribuente per ingrassare a suon di miliardi (!) di franchi pubblici i compagni di merende ro$$overdi  della cosiddetta dell’economia green.

A $inistra pensano dunque di sfruttare l’onda emotiva della guerra in Ucraina non solo per fomentare l’immigrazione, ma anche per depredare i cittadini affinché finanzino ad oltranza le svolte verdi.

Pro saccoccia

Come si pensa di sostituire l’atomo che verrà a mancare ed il gas al quale “bisogna” rinunciare per motivi morali “altrimenti si finanzia la guerra di Putin” (mica tutto il gas viene dalla Russia, ma non è il caso di sottilizzare)? Ovviamente, con le strepitose energie rinnovabili! E gli amici degli amici ci tettano dentro alla grande: i gruppi parlamentari  ro$$o e verde alle Camere federali pullulano di politicanti in conflitto d’interessi. Costoro hanno le mani in pasta nel solare, nell’eolico e nei suoi annessi e connessi. Votano i sussidi a se stessi. Quindi, per meglio gonfiarsi le saccocce con nuove stratosferiche sovvenzioni statali, tentano perfino di vendere al popolazzo chiamato alla cassa la svolta ideologica verde come una misura contro la guerra. Che tolla!

Ad esempio: tale kompagno Roger Nordmann (Roger chi?) consigliere nazionale $ocialista, farnetica di ridurre la dipendenza elvetica dal gas di oltre il 20% nel giro di un anno. Come? Ma spendendo 1,5 MILIARDI di franchi dei cittadini – più del pizzo alla fallita UE! – per finanziare i proprietari di immobili affinché passino dai riscaldamenti a gas alle termopompe. Così il consumo di elettricità schizza verso l’alto. Casualmente il kompagno Nordmann fino all’anno scorso era presidente di Swissolar, la lobby del solare. Ed è poi scontato che, se i ro$$i fanno una sparata, i Verdi-anguria – per ovvie ragioni di marketing partitico – devono farne una più grossa. Tanto a pagare è sempre Pantalone!

Stato confusionale

Ad ennesima dimostrazione del grave stato confusionale in cui versa la gauche-caviar, la kompagna Sommaruga rifiuta categoricamente di riconsiderare il nucleare, malgrado sia energia verde, come stabilito dall’UE. Però per sventare i blackout già annunciati per il 2025, ossia per domani, propina astrusi piani che prevedono tra l’altro la costruzione di piccole centrali a gas, da utilizzare nei momenti di manco produttivo. Ora, è evidente che queste nuove centrali a gas, se costruite, verranno mantenute sempre in esercizio. Non solo di tanto in tanto. Infatti il consumo di elettricità s’impenna a seguito dell’elettrificazione di veicoli e riscaldamenti (termopompe), oltre che dell’immigrazione incontrollata. Ricordiamo a tal proposito che i kompagnuzzi vorrebbero far rimanere qui in pianta stabile i profughi ucraini che raggiungeranno la Svizzera. Ma come: per i $inistrati il gas non è moralmente riprovevole perché paga (?)  la guerra di Putin? Però la ministra P$ vuole nuove centrali a gas? Poche idee ma ben confuse!

Devastare il territorio

Non è finita. E’ ormai appurato che, per aumentare in modo massiccio la produzione di energie rinnovabili, occorre devastare il territorio nazionale con pale eoliche, pannelli solari e nuovi impianti idroelettrici. Alternative non ce ne sono. Si calcola che occorrerebbe tappezzare di pannelli solari una superficie pari al triplo di quella di tutti i tetti della nazione. Un’alternativa è piazzare i pannelli solari in montagna. Questa opzione è interessante anche perché i pannelli riceverebbero molto sole in inverno, quando il consumo è maggiore. Ma ecco che fioccano i njet! In prima fila a bombardare di opposizioni le centrali solari ci sono i $inistrati presunti difensori del paesaggio. Ma non solo loro.Adesso arrivano anche i politicanti del centro. La NZZ del 19 marzo riferisce che tale senatora uregiatta urana Heidi Z’graggen ha presentato un atto parlamentare per chiedere una moratoria sulla costruzione di impianti solari sulle montagne. C’è poi la Fondazione per la protezione del paesaggio che, oltre ad opporsi alle centrali solari su grosse superfici libere (“sono esteticamente problematiche”), blocca pure i progetti di potenziamento dell’idroelettrico (nuovi serbatoi). Il presidente della citata fondazione è il Consigliere nazionale PLR e sindaco di Soletta Kurt Fluri.

Quindi, il centro ostacola la produzione di elettricità da fonti rinnovabili svizzere. Quelli che si riempiono la bocca con la svolta energetica, quando si tratta di venire al dunque, sono i primi a sabotarla. Intanto bisogna uscire in tempo di record dal gas, dal carbone, e pure dal nucleare.  Avanti di questo passo e possiamo stare certi di rimanere al buio. E la causa sarà ben chiara: l’inettitudine della partitocrazia!

Cina ed India

Intanto che la casta, imbesuita dal mantra della “decarbonizzazione”, pretende di mungere MILIARDI ai cittadini in tempo di crisi nera per finanziare svolte energetiche a cui poi è la stessa casta ad opporsi, in Cina ed India le nuove centrali a carbone spuntano come funghi.

Mentre  noi svizzerotti, che produciamo meno dell’uno per MILLE dal CO2 mondiale, ci martelliamo masochisticamente sui gioielli di famiglia per ridurre le emissioni.

Lorenzo Quadri