Governicchio federale penoso: nessuna accelerazione sulla riapertura dei ristoranti
Scusate ma ci scappa da ridere! Il ministro dei flop kompagno Alain Berset (P$) ha riconosciuto di aver commesso degli errori nella gestione della pandemia da stramaledetto virus cinese. Al proposito cita la posizione governativa sulle mascherine ai tempi della prima ondata. Come noto, infatti, prima di renderne obbligatorio l’uso, il governicchio aveva dichiarato che le mascherine erano inutili, se non addirittura nocive. Quando anche ad un bambino era chiaro che esse impediscono a chi le indossa di sputacchiare in giro, e proteggono dagli sputacchi altrui.
Solo adesso…
Peccato che di cappellate ne siano state commesse moltissime altre. Dalle frontiere sempre spalancate sulla Lombardia ai lockdown interminabili imposti anche ad attività dove non sarebbero stati necessari.
E che dire del colossale flop nell’approvvigionamento di vaccini? Solo adesso la campagna vaccinale in Svizzera comincia a prendere un po’ di slancio. Quando altri paesi hanno raggiunto da mesi l’immunità di gregge.
Omologato ma non ordinato
Continua intanto la pantomima sui vaccini, dimostrazione dell’inettitudine dei burocrati ro$$i dell’Ufficio federale di sanitàpubblica (UFSP). La Svizzera ha omologato il preparato della Johnson&Johnson, che risulta essere molto valido, ed oltretutto ne basta una sola dose (è quindi interessante per i giovani, che liquidano la pendenza con una sola iniezione, senza bisogno del richiamo). L’ha omologato, però non ha ordinato le forniture. Ma sa po’?
Per contro, Berna ha firmato dei contratti per AstraZeneca, utilizzato con successo in Gran Bretagna ed altrove per vaccinare milioni di persone. Il vaccino in questione è stato poi oggetto di una shitstorm (=tempesta di cacca) mediatica sui rarissimi effetti collaterali. Risultato: i burocrati di Swissmedic ancora non l’hanno autorizzato in Svizzera. Qualche tamberla del Dipartimento Berset – di quelli che mangiano pane e volpe a colazione – vorrebbe addirittura rinunciare alle forniture già ordinate! Magari argomentando che, se anche Swissmedic dovesse omologare il preparato, verosimilmente lo farà per gli over 60, che però nel frattempo in Svizzera saranno già stati vaccinati tutti (quelli che lo avranno voluto).
Un vero disastro: quando avremmo avuto bisogno del vaccino AstraZeneca non l’avevamo perché i burocrati di Swissmedic erano in letargo. A letargo (forse) finito, il vaccino in questionenon ci servirà più. Ma non per questo lo si butta via! Qui entra infatti in gioco la questione Johnson&Johnson, che – come detto – in Svizzera è omologato ma non è stato ordinato.
Nel mondo, di paesi interessati al vaccino AstraZeneca ce ne sono di sicuro. Paesi che magari, diversamente da noi, dispongono del preparato della Johnson&Johnson. E allora, perché non proporre uno scambio di vaccini (non necessariamente uno contro uno, altrimenti con ogni probabilità non troveremmo partner “scambisti”): i nostri AstraZeneca contro i loro Johnson&Johnson? Sveglia, possibile che nei sovrappopolati uffici del kompagno Berset non ci abbia pensato nessuno?
E sì che di gente da vaccinare in Svizzera ce n’è ancora parecchia!Tanto più che la richiesta di punture è destinata ad aumentare. Infatti – come previsto e prevedibile – la vaccinazione diventerà presupposto per poter andare allo stadio, in discoteca, partecipare ai grandi eventi o trascorrere le vacanze all’estero (vedi i pass vaccinali).
Ristoranti ancora chiusi
Intanto, malgrado i numeri dei contagi da stramaledetto virus cinese siano in continuo calo (e per fortuna) le sale dei ristoranti ancora non aprono. Resteranno chiuse almeno fino a giugno per Diktat del kompagno Berset! Nella seduta di mercoledì, il governicchio federale non ha voluto anticipare i tempi delle riaperture, malgrado farlo sarebbe stato doveroso!
Risultato: i ristoratori perderanno pure il weekend lungo di Pentecoste, ed i contribuenti dovranno indennizzarli!
Le terrazze aperte non bastano. Ci sono esercizi pubblici che non le hanno, oppure le hanno piccole. In più, alla faccia del preteso surriscaldamento climatico, piove e fa freddo: dunque le terrazze non possono sfruttare appieno le proprie potenzialità!
Siamo proprio fessi
Alla ristorazione non si permette di lavorare, quando non c’è più uno straccio di motivo per impedirglielo. Ma intanto il kompagno Berset fa pagare al solito sfigato contribuente svizzerotto i test fai da te dei frontalieri. E anche i tamponi di chi vuole andare a fare la spesa nel Belpaese.
Nel mentre, l’Italia pone sempre nuove condizioni all’accesso: vedi l’ultima pensata del “modulo obbligatorio di localizzazione”, che va aggiungersi al tampone richiesto anche ai vaccinati ed ai guariti. Per contro, in Svizzera entrano cani e porci senza uno straccio di controllo. Siamo proprio fessi!