Dopo tanti starnazzamenti da parte italica, a tre mesi dalla messa in vigore della chiusura notturna dei tre valichi secondari, il bilancio dell’operazione è un successo, e di problemi non ce ne sono. “La misura – ha spiegato il comandante delle guardie di confine Mauro Antonini – ha portato un po’ di sollievo agli abitanti della zona”.
Come da copione, gli strepiti dei politicanti d’Oltreramina contro la Svizzera e contro il Ticino servivano solo ad ottenere la febbrilmente bramata visibilità mediatica. A mettere fuori il faccione in TV spacciandosi per paladini dei frontalieri. I quali però con la misura in questione non c’entrano un tubo. Ed infatti, passata la festa, gabbato lo santo: adesso che la chiusura dei tre valichi secondari è operativa e funziona, e quindi non ha più senso cavalcarla, al di là del confine tutto è tornato tranquillo.
E’ quindi evidente che la misura in questione deve essere resa definitiva ed estesa a tutti i valichi secondari con la Penisola. Questo infatti ha stabilito il parlamento federale approvando la mozione della consigliera nazionale leghista Roberta Pantani. E che nessuno si sogni di calare le braghe davanti agli immancabili strilli italici che torneranno a sollevarsi davanti all’applicazione integrale di quanto deciso dalle Camere federali. E’ infatti dimostrato che in Italia la cagnara antisvizzera è solo uno strumento di propaganda elettorale. Mentre si spera che l’affossamento, ormai definitivo, dell’accordo fiscale con Roma, abbia chiarito anche agli esponenti della partitocrazia più duri di comprendono cosa ci si guadagna a calare le braghe con il Belpaese: una bella pernacchia.
Lorenzo Quadri