“Valori occidentali” una cippa: USA contro la Svizzera per il proprio tornaconto
Ne abbiamo piene le scuffie della prepotenza dei balivi di USA, UE e NATO che pretendono di schiacciare gli ordini alla Svizzera. Oltretutto tramite ingerenze scandalose, con ambasciatori che tentano di immischiarsi nella nostra politica interna. Questi non-diplomatici, a partire dall’improponibile americano Scott Miller, vanno mandati a Baggio a suonare l’organo.
Ve la diamo noi la task force!
Gli ambasciatori del G7 pretendono (lo hanno scritto in una lettera subito fatta filtrare ai media) che la Svizzera partecipi ad una task force (uella!) con l’obiettivo di confiscare, ossia di RUBARE, i beni dei cosiddetti oligarchi russi, precedentemente bloccati.
Oltre che lesiva della neutralità, una simile misura lo sarebbe anche dello Stato di diritto. Non si possono incamerare i soldi di qualcuno senza che ci sia, nei confronti di questa persona, una sentenza giudiziaria che lo prevede. Se USA ed UE sono delle repubbliche bananiere che RUBANO i soldi altrui, il problema è loro. E poi costoro hanno ancora il coraggio di blaterare di “valori occidentali” e di “Stato di diritto”? Che tolla!
Un terzo degli averi congelati
Per fortuna che, nei giorni scorsi, in un’intervista sulla NZZ la direttora della SECO Helene Budliger ha almeno messo i puntini sulle “i” su un paio aspetti. Nel concreto, ha fatto notare che la Svizzera ha bloccato ben 7,5 miliardi di beni di proprietà dei cosiddetti oligarchi russi: il che equivale ad oltre un terzo degli averi congelati a livello mondiale. E ha pure sottolineato che la maggior parte dei paesi al mondo non ha adottato alcuna sanzione nei confronti della Russia! Dunque, spalare palta sulla Confederella è fuori luogo.
I giornalai di regime sbroccano
Nei giorni scorsi sono arrivate perfino le sbroccate antisvizzere del Washington Post, grondanti ignoranza ed arroganza yankee. I giornalai a stelle e strisce vaneggiano che la neutralità elvetica sarebbe una semplice questione affettiva, ed affermano (su quale base?) che essa verrebbe messa in discussione dalla stessa popolazione. Ma costoro ci sono o ci fanno?
Sostenere, poi, che la Confederella sarebbe uno stato europeo che “non prende posizione sull’invasione dell’Ucraina”, fa ridere i polli. Ma quando mai! Berna ha ripreso con il copia-incolla, all’insegna dell’autolesionismo, tutti i pacchetti di sanzioni contro Mosca emessi dalla fallita UE. Inoltre ha bloccato i 7.5 miliardi citati sopra. Se questo è “non prendere posizione”…
Guerra economica contro la Svizzera
E’ il colmo che proprio gli USA pretendano di calare lezioni di trasparenza alla nostra piazza finanziaria. E intanto gli States i loro paradisi fiscali se li tengono ben stretti. Non è certo la prima volta che Washington lancia una guerra economica contro la Svizzera. Da quelle parti hanno avuto origine gli attacchi al segreto bancario, che hanno poi portato alla sua rottamazione.
Se il governicchio federale accettasse di sottomettersi ad una logica – illegale, anticostituzionale e pure scandalosa – di confisca, ossia di FURTO, di averi di cittadini stranieri depositati qui, è chiaro che più nessun borsone di nazioni che hanno rapporti “problematici” con gli USA si azzarderà a portare dei soldi in Svizzera. Domani, su ordine degli yankees, la Confederella ruberà anche gli averi dei cinesi? E dopo, a chi toccherà?
La nostra piazza finanziaria fonda la propria reputazione sull’affidabilità e sulla certezza del diritto. Se questi atout vengono gettati nel water, cosa ci rimane? E ricordiamoci che gli USA danneggiano la piazza finanziaria rossocrociata per trarne vantaggio. E non solo la piazza finanziaria, ma anche l’economia in generale. Sono infatti gli States ad imporci (tramite l’OCSE loro marionetta), l’aliquota fiscale minima per le multinazionali (15%) che renderà la Svizzera meno attrattiva come sede per queste grandi aziende.
Il fuggi-fuggi dopo il disastro
Forse qualcuno non si è reso conto che, a seguito della débâcle del Credit Suisse, ci saranno svariate migliaia di bancari disoccupati. Aggiungere a questo sfacelo un fuggi fuggi di capitali perché la Confederella getta la propria reputazione nel water tramite confische decise calando le braghe davanti agli yankee, sarebbe il colmo dell’autolesionismo.
Che gli USA vadano a rompere gli zebedei a quegli Stati che non hanno decretato alcuna sanzione contro Mosca! Ma se continuano a “mettere pressione” sugli svizzerotti, è perché sanno che questi si chinano a 90 gradi. Addirittura, l’improponibile ambasciatore statunitense pretendeva che il parlatoio federale modificasse la legge sulle armi (con abolizione del divieto di riesportazione, ma naturalmente solo a beneficio dell’Ucraina) per fare contenti i suoi padroni!
Vale inoltre la pena ricordare ai balivi di Washington che la Svizzera ha già accolto 75mila profughi ucraini. Gli USA, specialisti nel fare le guerre in casa d’altri, ne ospitano poco più di un migliaio.
Tutti a firmare!
E’ chiaro che la Confederella non deve nemmeno sognarsi di entrare in gruppi di lavoro – o ciofeche analoghe – miranti alla confisca, ossia al FURTO, dei beni dei cosiddetti oligarchi russi. Una simile eventualità è contraria alla nostra Costituzione. Pertanto va respinta a priori e senza tante storie. Tutti a firmare l’iniziativa popolare per il ritorno alla neutralità integrale!
Lorenzo Quadri