I persecutori degli automobilisti ricattano il parlamento federale con il referendum

Da tempo è in corso una revisione parlamentare di  Via Sicura, mirata a correggerne gli eccessi e le cappellate. 

Il bidone Via Sicura, classico esempio di legislazione partorita (abortita) sotto la pressione del ricatto morale e del populismo di $inistra, ci ha regalato – tra le altre cose – la “benemerita” figura dei medici del traffico in arrivo da Oltreramina. 

Andrebbe quindi semplicemente abrogato.

Avanti con la criminalizzazione

Si ricorderà che il pacchetto Via Sicura venne motivato con la necessità di sanzionare con maggiore severità le infrazioni più gravi e pericolose al codice della strada. Si pensava in particolare agli scriteriati che fanno le gare in autostrada (peraltro, ma tu guarda i casi della vita, tutti giovani “con passato migratorio”). 

Non serviva tuttavia una grande fantasia per prevedere che il risultato sarebbe stato diverso: la criminalizzazione dell’automobilista “normale”, spesso incensurato, che sgarra per la prima volta, in genere non mettendo in concreto pericolo nessuno. Ad esempio perché l’eccesso di velocità viene commesso in piena notte; e magari il conducente non si era reso conto di trovarsi in una zona 30, dal momento che ne spuntano nei contesti più improbabili. E un conto è andare a 60 all’ora se il limite è 50. Ma se esso viene abbassato a 30 da un giorno all’altro senza un motivo plausibile, basta poco a commettere un’infrazione “grave”.

Pure i mezzi di soccorso

Senza contare il grottesco cortocircuito che rende punibili in base alle norme di Via Sicura anche i poliziotti che inseguono dei delinquenti. Così come pure i conducenti di ambulanze, di veicoli dei pompieri, eccetera. 

Dobbiamo rinunciare a salvare delle vite per non superare i limiti di velocità con i mezzi di soccorso? A questo punto giunge l’isteria anti-automobilisti.

Le pene minime

E’ evidente che simili derive vanno eliminate. A tale scopo il parlatoio federale ha introdotto dei (modesti) correttivi a Via Sicura. Adesso però i promotori di detta ciofeca insorgono: non accettano una parte delle modifiche, pertanto minacciano di lanciare il referendum contro tutta la revisione della legge sulla circolazione stradale. E raccontano fregnacce. Già, perché non è mica vero che l’alleggerimento delle sanzioni costituisce un regalo ai pirati della strada. Infatti, a venire ridimensionate sono le pene minime. Ovvero, quelle applicate ai casi meno gravi. Nessuno ha per contro toccato le pene massime, che restano al loro posto. Se uno è davvero un “pirata della strada” (termine oltretutto utilizzato in modo improprio), incorre nelle sanzioni massime e non certo in quelle minime. 

Malafede manifesta

Il fatto quindi che i promotori di Via Sicura, ovvero l’associazione Roadcross spalleggiata dai politichetti ro$$overdi, se la prendano con la revisione proposta dalla maggioranza del parlamenticchio federale (quindi evidentemente una soluzione di super-compromesso) ne evidenzia la malafede. 

Costoro vogliono punire con sanzioni draconiane anche le infrazioni lievi. Nel mirino non c’è (solo) il criminale del volante, bensì – soprattutto – l’automobilista medio. Quello che già viene tartassato e munto in ogni modo. Vedi il recente njet della partitocrazia agli sconti sulla benzina che la Lega ha fortemente sostenuto, anche con una raccolta di firme. Un njet pronunciato pure da quei politicanti del sedicente “centro” PLR-PPD che hanno infiltrato le associazioni di presunta difesa degli interessi degli automobilisti per avere una cadrega in più su cui posare le ciapett; ma poi, quando si tratta di venire al dunque e di schiacciare il bottoncino colorato sul banco del parlatoio, votano contro gli automobilisti

Parcheggi: tariffe da rapina

Di recente è poi stato pubblicato il rapporto di Mister Prezzi da cui emerge che le tariffe di posteggio in zona urbana sono ingiustificatamente alte. E lo sono soprattutto in Ticino. Forse in cifre assolute no; ma se si considera che i nostri stipendi sono i più bassi della Svizzera e che la conformazione del nostro territorio è tale da rendere l’auto una necessità e non un capriccio, sì. Poco ma sicuro che le associazioni di presunta tutela dei consumatori faranno orecchie da mercante. Di certo non si batteranno per una riduzione delle tariffe di parcheggio. Perché queste associazioni non difendono affatto i consumatori. Al contrario: esse promuovono politichette di $inistra contrarie agli interessi dei consumatori. Perché sono ridotte a riserve di cadreghe per soldatini (soprattutto soldatine) del P$. 

Segnalare i radar

Il progetto di revisione della legge sulla circolazione stradale include anche un’altra tematica. Quella delle multe appioppate a chi segnala i controlli di polizia, ed in particolare l’ubicazione dei radar. La maggioranza del Consiglio nazionale intende abrogare queste multe, il Consiglio degli Stati le vuole invece mantenere. Sussiste dunque una divergenza che andrà appianata. E a questo punto i Cantoni pensano “bene” di entrare a gamba tesa facendo il proprio verso. 

I Cantoni infatti si oppongono all’eliminazione delle multe per motivi di “protezione delle attività della polizia”. Sostengono che i posti di controllo non servono solo per multare gli eccessi di velocità ma anche ad altro; ad esempio a ricercare i criminali. 

E non dovremmo bercela? I governicchi cantonali ammettano piuttosto che temono un calo delle entrate, perché i radar hanno lo scopo di fare cassetta! Se il tema fosse davvero la ricerca dei criminali, le segnalazioni pubbliche delle postazioni dei radar non rappresenterebbero un problema: non è certo con questi aggeggi che si arrestano in delinquenti.

Cedere al ricatto?

Siamo curiosi di vedere come si comporterà il parlatoio federale sulla revisione della legge sulla circolazione stradale: si chinerà al ricatto di Road Cross per PAURA del referendum, annacquando ancora di più una posizione già di compromesso? Oppure tirerà dritto? 

Tuttavia, gli hater degli automobilisti non sono i soli in grado appellarsi ai diritti popolari. Se a qualcuno prendesse l’uzzo di lanciare un’iniziativa popolare per abrogare “in toto” il bidone Via Sicura, non siamo così convinti che andrebbe incontro ad asfaltatura certa. 

 

Lorenzo Quadri