Ma guarda un po’. La Doris ministra dei trasporti uregiatta continua allegramente con i ricatti sulla vignetta a 100 Fr, su cui voteremo in novembre. Niente vignetta a 100 Fr? Niente collegamento A2-A13. Niente vignetta autostradale? Niente ripresa dei 400 km di strade cantonali nella rete nazionale.

Al proposito è bene sottolineare una questioncella non proprio marginale: i 400 Km passeranno anche alla Confederazione con conseguente assunzione di costi da parte della medesima, ma non è che i cittadini verranno in conseguenza sgravati, a livello cantonale, dei costi equivalenti. Quindi come di consueto pantalone paga due volte. Si potrà anche dire che 60 Fr in più all’anno non sono un dramma. Ma intanto 60 Fr di qua, 60 Fr di là, le cifre cubano: pensiamo all’aumento dei premi di cassa malati che ci viene venduto come aumento “modesto”, con la tattica del salame, per rendercelo più digeribile. Intanto a furia di aumenti modesti ci hanno stuccato 450 milioni, mentre ne riceveremo indietro (se li riceveremo)  meno di 70.

O il Ticino fa parte della Svizzera, oppure…

L’aumento della vignetta è ingiustificato visto che il travaso di fondi dalla strada alla ferrovia è miliardario. Quindi non è accettabile andare ancora a battere cassa presso l’automobilista. Non sta né in cielo né in terra. Oltretutto minacciando di non fare le infrastrutture nel caso in cui il cittadino non fosse disposto a farsi alleggerire. Qui bisogna parlarci chiaro. O il Ticino fa parte della Confederazione, come ci risulta sia ancora il caso, oppure non ne fa parte. Se ne fa parte, allora questo vale anche quando di tratta di investimenti infrastrutturali, che si decidono in base alla necessità e non in base al prezzo della vignetta.

E non ci si venga a raccontare la storiella che senza vignetta non ci sono i soldi per le strade nazionali. Come detto, i soldi la strada – tramite tasse e balzelli prelevati agli automobilisti – li “caccia” abbondantemente. Ma soprattutto:  praticamente in contemporanea con l’ultimo ricatto della Doris, il Consiglio nazionale ha votato un contributo di 305.5 milioni per la formazione nell’UE, praticamente l’equivalente di un anno di vignetta. Se abbiamo 305.5 milioni da regalare all’UE, abbiamo anche i soldi per il collegamento A2-A13. Senza bisogno di depredare l’automobilista.

Quindi i soldi ci sono. Solo che non si vogliono usare per le infrastrutture stradali. Li si sperpera all’estero. Li si regala alla fallita e fallimentare UE. Si spendono 29mila Fr al mese per mantenere un delinquente minorenne straniero. Ma quando si tratta di opere stradali, la musica cambia. Si pretende di mungere ulteriormente gli automobilisti, i cui soldi già vengono impiegati per scopi diversi da quelli per cui vengono prelevati. Ed in più ci si permette di ricattare un Cantone minacciando di non effettuare investimenti infrastrutturali che sono necessari da decenni (per la serie: Ticino ultima ruota del carro).
 
Quando però si trattava di ascoltare le preoccupazioni del nostro Cantone che, a causa della vignetta a 100 Fr, si troverà le strade cantonali e comunali intasate da frontalieri che non vogliono pagare l’obolo maggiorato (perché agli svizzerotti fessi non si lascia un centesimo) a Berna tutti hanno fatto orecchie da mercante. Se adesso la Doris si aspetta di trovare, in Ticino, disponibilità ad accettare i suoi ricattini, forse ha sbagliato qualcosa.
Lorenzo Quadri