Gli svizzeri rottamano le ecotasse: partitocrazia, giù le mani dalle tasche della gente!

Finalmente una buona notizia per i cittadini. La fallimentare legge sul CO2 è stata asfaltata dalle urne.

Si tratta di una sonora legnata per i $inistrati ro$$overdi. E per la loro ministra dell’ambiente, ovvero la kompagna Simonetta Sommaruga. La stampa d’oltralpe, lunedì, commentava l’esito della votazione titolando: “La peggiore sconfitta di Sommaruga”. La quale, tuttavia, resta incementata alla cadrega!

I tassaioli gauche-caviar, inebriati (?) dalla cosiddetta onda verde, pensavano di poter mettere impunemente le mani nelle tasche della gente in tempo di crisi economica. Pensavano di avere il via libera per tartassare cittadini ed imprese, in modo antisociale, per un beneficio ambientale pari a zero. Immaginavano di aver imbesuito i cittadini a suon di terrorismo climatico. Invece, ciccia!

Centro mazzuolato

Ma una legnata altrettanto poderosa l’hanno rimediata i partiti del sedicente “centro”. I quali, nella foga di saltare su quello che immaginavano sarebbe stato il carro dei vincitori (?), hanno gettato nel water i declamati principi liberali e si sono chinati a 90 gradi davanti alla $inistra tassaiola. Ne hanno ricavato una clamorosa sconfessione da parte della loro base (a livello nazionale il 63% degli elettori PLR ha votato contro la legge). Al punto che la presidenta del PLR nazionale Petra Gössi, responsabile della fallimentare “svolta verde”, ha deciso di fare le valigie.  E’ infatti chiaro che gli elettori di ex partitone e PPDog sono stati determinanti per la rottamazione della Legge sul CO2.

Le vincitrici

E’ un dato di fatto che in Ticino Lega e Udc, e a livello federale l’Udc, ancora una volta hanno vinto contro la partitocrazia scesa in campo compatta.  Assieme alla partitocrazia marciavano la sempre più servile stampa di regime e le associazioni economiche pro-saccoccia. Queste ultime speravano di attingere a piene mani dal nuovo fondo miliardario per il clima (che si sarebbe voluto creare rapinando i cittadini) al grido di “Profitieren!”.

Cattivi perdenti

I ro$$overdi ed i loro compagni di merende, come di consueto, si sono dimostrati dei cattivi perdenti. Per la disfatta hanno incolpato: il popolazzo becero (quello che “non capisce”, che “vota sbagliato”), la “lobby petrolifera”, le iniziative (anti-)agricole, l’alta marea, i butteri maremmani, la costellazione di Andromeda,… Il sospetto che la loro legge tassaiola fosse una ciofeca non li sfiora nemmeno, nella loro tronfia convinzione di essere i depositari di ciò che è buono e giusto.

Stop rapine!

Il responso delle urne è chiaro. La politica climatica non va perseguita mettendo le mani nelle tasche della gente che fa sempre più fatica a tirare a fine mese. Se infatti la gauche-caviar ha il borsello rigonfio, la situazione di un numero crescente di cittadini svizzeri è ben diversa. A maggior ragione in tempo di crisi nera. Senza dimenticare il punto fondamentale: la Svizzera produce appena l’uno per MILLE del CO2 globale.

Ed è inutile che Verdi-anguria e compagnia cantante adesso strillino agli obiettivi dell’agenda climatica 2030 che la Svizzera non raggiungerà. E anche se fosse? Tanto non li raggiungerà nessuno.

Quindi: porsi obiettivi meno ambiziosi, che siano perseguibili SENZA mettere le mani nelle tasche della gente! Tanto più che la transizione ecologica in Svizzera è già in atto: il nostro paese negli ultimi 10 anni ha ridotto le proprie emissioni di CO2 del 24%.

Il nucleare

E anche la frettolosa uscita dal nucleare (che è un’energia pulita), decisa quasi un decennio fa sull’onda del populismo verde, va ripensata.

Se sempre più veicoli saranno elettrici e sempre più case verranno scaldate con termopompe, come si pensa di procurarsi la corrente necessaria? Acquistando all’estero elettricità prodotta con il carbone (rendendosi oltretutto sempre più dipendenti)? Tappezzando tutta la Svizzera di pannelli solari e pale eoliche (e ancora non basterebbe)?

Più realismo e meno populismo climatico!

Lorenzo Quadri