Ma tu guarda che brava gente questi nomadi! Per fortuna, da quando il leghista Norman Gobbi è diventato direttore del dipartimento delle istituzioni, la comparsa di carovane ha subito drastico ridimensionamento. Quando invece c’era il Gigio Pedrazzini, oltretutto accompagnato dal rossissimo delegato Ermete Gauro…
Gli è che questi nomadi, come sempre irrispettosi delle leggi e della proprietà altrui, dopo la partenza da Gudo hanno pensato bene di occupare illegalmente l’area camper della Monte Tamaro. Forzando l’entrata: hanno acquistato un solo biglietto d’accesso e poi hanno bloccato la sbarra per far entrare sette auto e sei roulottes.
Il rappresentante della proprietà Luca Cattaneo è stato insultato e minacciato dagli sgraditi ospiti. Gli zingari avrebbero pure minacciato di appiccare il fuoco. Ci sarebbero stati anche dei furti. L’azienda lamenta il danno economico e d’immagine: sui social le notizie si diffondono a macchia d’olio. Nel pomeriggio di ieri, grazie alla mediazione del Cantone, nomadi sono stati fatti sloggiare da Rivera e condotti in un’imprecisata area sul piano di Magadino.
Intervento tempestivo
Il Dipartimento e la polizia cantonale hanno dunque reagito con tempestività; saremmo proprio curiosi di vedere cosa sarebbe successo con la precedente direzione dipartimentale. Tuttavia l’accaduto dimostra che arrivano nomadi che non solo se ne fregano della proprietà privata, ma si permettono pure di fare i gradassi, con tanto di minacce e furti. Ed oltretutto, ciò che è particolarmente spregevole, i signori zingari si sono pure fatti forti della presenza di donne e bambini nella carovana per evitare lo sgombero forzato ad opera della polizia. Nei confronti di queste personcine così a modo, l’applicazione della legge deve avvenire con il massimo rigore. Anche per evitare di creare un precedente. Bisogna far sì che questo episodio non si ripeta. Tolleranza zero!
Chi paga?
E’ poi evidente che le spese provocate da questi zingari che se ne sbattono delle regole (per la serie: facciamo quello che vogliamo, che tanto i ticinesotti non osano reagire per paura di venire accusati di razzismo) non li paga di certo il contribuente ticinese. Le spese – a quanto ammontano? – le pagano quelli che le hanno provocate: ossia i nomadi stessi. I soldi ci sono: i signori hanno auto di alto standing. Si può cominciare col trattenerle in pegno se i proprietari non vogliono pagare il conto. E che serva da deterrente anche per altri zingari che magari pensavano di arrivare in questo sempre meno ridente Cantone con analoghe modalità…
Lorenzo Quadri