Basta con le censure. Non è “un problema di uomini”; è un problema di uomini stranieri

Nell’anno di disgrazia 2021 in Svizzera sono già state uccise 23donne. Il numero di questi crimini è aumentato rispetto allo stesso periodo del 2020, quando se ne contavano “solo” 16. Sicché le kompagne ro$$overdi denunciano che la Svizzera avrebbe un problema di violenza sulle donne; in risposta a tale problema occorrerebbe, a loro dire, introdurre il termine  femminicidionelle leggi.

Fenomeno d’importazione

Quando si parla di violenza “di genere”, le femministe ro$$overdi – che sono immigrazioniste – non fanno parte della soluzione. Il perché è molto semplice. Per qualche strano motivo, costoro dimenticano sempre di dire che la violenza sulle donne – come pure l’omofobia, per citare un altro tema caro a queste cerchie – in Svizzera è un fenomeno d’importazione. Tra gli autori di questi crimini, infatti, gli stranieri “in arrivo da altre culture” (specialmente culture islamiste) sono sovrarappresentati.

Ovvero: la violenza sulle donne non può essere genericamente descritta, come ha fatto la ministra del “devono entrare tutti” Simonetta Sommaruga, come “un problema di uomini”. Occorre precisare che è “un problema di uomini stranieri”.

Per cui, “care” kompagne, non si può continuare a fare arrivare migranti economici “che non rispettano le donne”, e che, tanto per non farsi mancare niente, sono pure omofobi ed antisemiti, e poi denunciare che la violenza sulle donne aumenta, colpevolizzando tutto il genere maschile, e strillare all’omofobia ed al razzismo.

Promemoria

Ricordiamo a tal proposito che i politicanti ro$$overdi alle Camere federali pretendono di accogliere indiscriminatamente in Svizzera decine di migliaia di afghani, mentre nel 2015 volevano addirittura far entrare 100mila (!) siriani.  

E qualcuno si è già dimenticato dei fatti di Colonia dove nella notte del Capodanno 2016, decine di donne vennero molestate da finti rifugiati maghrebini nell’arco di poche ore?

Citare le cifre della violenza sulle donne senza indicare la nazionalità degli autori è un’operazione ipocrita. Va da sé che noivogliamo conoscere non solo la nazionalità di chi commette questi odiosi reati, ma, nel caso si tratti di cittadini svizzeri, vogliamo anche sapere quanti di essi sono beneficiari di naturalizzazioni facili.

Tenerli qui

Le femministe ro$$overdi che denunciano l’aumento dei femminicidi non si limitano a voler fare entrare in Svizzera decine di migliaia di migranti non integrati e non integrabili, provenientida paesi dove le donne sono considerate proprietà degli uomini.Vogliono anche tenerli qui.

Allo stesso modo, alle femministe ro$$overdi va bene che, in nome del sacro dogma delle frontiere spalancate e del multikulti, la Svizzera si riempia di imam islamisti, i quali – magari mentre sono mantenuti con soldi pubblici – predicano che è un diritto dei mariti picchiare le mogli. Del resto, queste kompagne sono addirittura favorevoli al burqa…

Contro le espulsioni

Le esponenti della gauche-caviar si sono infatti sempre opposte all’espulsione dei delinquenti stranieri, compresi ovviamente gli autori di reati violenti contro le donne: “devono restare tutti”!

Inoltre le soldatine ed i soldatini ro$$overdi alle Camere federali rifiutano l’inasprimento delle pene per gli stupri. Negli ultimi anni hanno votato contro a più riprese. Chiaro: dette proposte provenivano dalla parte politica sbagliata.

Se si vuole davvero intervenire contro la violenza sulle donne, altro che giochicchiare con la terminologia nel codice penale: bisogna intervenire di peso sul fronte dell’immigrazione e delle espulsioni dei delinquenti stranieri!

Invece, ma guarda un po’, le femministe ro$$overdi vogliono fare proprio il contrario.

Aggressioni con coltello

Lo stesso discorso vale per l’altro allarme lanciato di recente, ovvero quello sul significativo aumento delle aggressioni all’arma bianca da parte di giovani: in Svizzera nel 2017 si sono registrati tre tentativi di omicidio con coltello da parte di minori, nel 2020 erano 36. Nel complesso, tra il 2019 ed il 2020 gli accoltellamenti sono aumentati da 287 a 359.

Che passaporto hanno questi giovani dalla lama facile? La cultura del coltello in tasca (e non stiamo certo parlando del coltellino svizzero) è d’importazione; e sappiamo bene da quali aree geografiche viene importata. Altro che “immigrazione uguale ricchezza”!

E’ ora di piantarla con le censure ipocrite. Bisogna mettere apertamente sul tavolo tutte le informazioni. Altro che imboscarle nel (vano) tentativo di salvare il lato B alla casta che ha voluto l’immigrazionismo ed il multikulti!

Lorenzo Quadri