Avanzata islamista in Svizzera: per sempre più giovani è lecito picchiare le donne
Ohibò, ma chi l’avrebbe mai detto! Secondo una recente indagine effettuata dall’ Alta scuola di scienze applicate dell’Università di Zurigo (ZHAV) sulla “mascolinità tossica” (?) aumenta la percentuale dei giovani secondo i quali picchiare una donna è legittimo.
Lo studio, di cui ha riferito di recente la stampa d’Oltralpe, è stato svolto su un campione rappresentativo di 8300 ragazzi, di età compresa tra i 17 ed i 18 anni, residenti in 10 Cantoni, e con percorsi scolastici diversi.
Determinante l’appartenenza religiosa
Ebbene, secondo il 7% dei giovani interrogati, è giusto picchiare le donne. Agli interpellati è stato chiesto se condividessero le seguenti affermazioni: “quando una donna tradisce il proprio partner, questi ha il diritto di picchiarla” e “l’uomo è il capofamiglia e quindi può ricorrere alla violenza per imporsi”.
Determinanti per il risultato, ma guarda un po’, sono l’appartenenza religiosa ed il paese di provenienza degli interpellati.
Tra i giovani musulmani, ben uno su cinque approva le due affermazioni di cui sopra. Una quota che crolla ad uno su quattordici tra i cattolici e ad uno su venti tra i protestanti.
Stessa musica per la nazionalità: solo uno svizzero su venti approva le due affermazioni. Tra kosovari, macedoni, cittadini dello Sri Lanka, la percentuale schizza verso l’alto, al 20%.
Il censo non conta
Per contro, il ceto sociale è ininfluente sulle risposte. Quindi, contrariamente a quanto vanno blaterando i $inistrati spalancatori di frontiere, non si tratta di dare più sussidi agli stranieri che così si integrano (?) meglio. Si tratta proprio di un problema di mentalità, che si ritrova trasversalmente tra le varie fasce di reddito.
Cosa ne pensa la gauche-caviar?
Altro che la bufala dell’ “immigrazione uguale ricchezza”!
Ecco quindi messi nero su bianco i bei risultati dell’avanzata islamista in Svizzera. Ecco la conferma – contenuta in uno studio dell’Università di Zurigo, non nel Mattino populista e razzista – che le frontiere spalancate ed il multikulti sono un pericolo per le donne.
Ci piacerebbe proprio sapere cosa ne pensano i $inistrati e soprattutto le $inistrate di questa indagine!
Già, perché proprio la gauche-caviar, che si atteggia – ovviamente a scopo elettorale – a grande paladina delle donne, è quella che poi stende il tappeto rosso all’islamizzazione della Svizzera. Che addirittura sogna di rendere l’islam religione ufficiale.Che vuole fare entrare tutti i migranti in arrivo da “altre culture”, secondo i quali è giusto picchiare le donne e che trasmettono tale mentalità alle nuove generazioni: a dimostrazione che si tratta di persone non integrate e non integrabili.
Problema di uomini STRANIERI
Tentando di gettare fumo negli occhi della gente, i $inistrati e le $inistrate ripetono ad oltranza che la violenza sulle donne è un problema di uomini. Eh no! La violenza sulle donne è principalmente un problema di uomini STRANIERI.
Chi, dunque, è responsabile dell’aumento della violenza “di genere” in Svizzera? Ma è chiaro: chi insiste nel far entrare tutti i migranti economici per i quali è lecito picchiare le donne.
Quindi, se in Svizzera aumenta la violenza sulle donne, la colpa è degli spalancatori di frontiere multikulti.
Un paio di cifre
Già che siamo in tema di multikulti e di frontiere spalancare, vale la pena ricordare un paio di cifre recentemente divulgate dal Consiglio di Stato in risposta ad un atto parlamentare. Le percentuali si riferiscono ai reati commessi in Ticino sull’arco di un anno:
- Rapine: 66,7% autori stranieri
- Risse: 100% autori stranieri
- Borseggio: 94.4% autori stranieri
- Furto con destrezza: 81.6% autori stranieri
- Taccheggio: 78.3% autori stranieri.
Bufalari
E il bello è che i bufalari radikalchic hanno ancora il coraggio di sostenere che: “l’impressione che gli stranieri commettano più reati degli svizzeri è alimentata dalla stampa”. Ohibò! Questa “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) l’ha detta nei mesi scorsi – assieme ad altre – tale Dirk Baier, ricercatore presso l’Università di Zurigo. In sprezzo del ridicolo. Infatti, anche i paracarri si sono accorti che l’informazione di regime indica sistematicamente la nazionalità dell’autore di un reato quando questi è svizzero (magari col passaporto rosso ancora fresco di stampa; ma viene comunque spacciato come svizzero). Se invece è straniero, la musica cambia. Quindi, accade proprio il contrario di quanto asserito dal buon Dirk.
Lorenzo Quadri