Basta con lo strapotere del governicchio federale! E come la mettiamo con i vaccini?

Venerdì il governicchio federale ha annunciato nuove riaperture a partire dal 28 giugno. Ci sarebbe mancato altro, visti i bassi numeri dei contagi da stramaledetto virus cinese e gli ospedali ormai praticamente vuoti (per fortuna). Gli unici a non essere contenti sono i giornalai della stampa di regime: senza l’emergenza sanitaria, non sanno più come riempiere pagine e palinsesti. Quindi ripiegano sull’ex Macello.

Vaccinati e mascherati?

Stando a quanto annunciato l’altro ieri, si va verso l’addio all’obbligo di mascherina all’aperto. Non si capisce però perché chi è vaccinato sia ancora costretto a portare la mascherina. Con l’arrivo del caldo, la questione comincia a farsi “spessa”. Specie per gli anziani. Che però sono già tutti vaccinati (quelli che l’hanno voluto). E sono proprio loro a soffrire maggiormente per le alte temperature, con anche pericoli per la salute.

Cessare subito

E’ poi il colmo che, annunciando gli allentamenti, il kompagno Berset li faccia cadere dall’alto, neanche si trattasse di una graziosa concessione al popolazzo: “Questa è l’ennesima (sic!) riapertura in tre mesi”, ha dichiarato tronfio in conferenza stampail ministro $ocialista. Come se la situazione normale fosse il lockdown e le aperture una ricreazione accordata per benevolenza. Ma stiamo scherzando?  Qui qualcuno si è montato la testa ed immagina di poter giocare con le libertà dei cittadini. E’ evidente che lo stato d’eccezione, che ancora perdura, deve cessare subito.

Passi indietro

Dello strapotere del governicchio federale causa pandemia – uno strapotere abusato per infilare una cappellata dietro l’altra, mentre la stampa di regime slinguazzava giuliva solo perchĂ© Berset è di $inistra – ne abbiamo piene le scuffie. E’ ora di fare non uno, ma tanti passi indietro.

Altro che tessere le lodi dello Stato forte (ovvero: del modello “dittatura cinese”) come da mesi fanno i ro$$overdi. L’ente pubblico va sottoposto a cura dimagrante.

ResponsabilitĂ 

Anche questa volta, il merito delle riaperture viene attribuito alla campagna di vaccinazione. Campagna di vaccinazione che ha però cumulato mesi di ritardo. Se la tempistica delle immunizzazioni in Svizzera non fosse a lungo stata da Terzo mondo, con i vaccini che mancavano a causa dell’inettitudine dei burocrati ro$$i del kompagno Berset, sarebbe stato possibile salvare tante vite e risparmiare tanti miliardi del contribuente. Qualcuno la responsabilità politica di questo SFACELO se la deve prendere. Perché qui non stiamo certo parlando della demolizione di uno stabile fatiscente lungo il fiume Cassarate. Stiamo parlando di vite umane (tante), di miliardi di Fr pubblici, e di decine di migliaia d’impieghi.

Johnson&Johnson

A proposito di vaccini: ci piacerebbe sapere cosa intende fare il governicchio federale con i prodotti AstraZeneca e Johnson&Johnson. Il primo ordinato ma non omologato, il secondo omologato ma non ordinato. La comunità scientifica ritiene che AstraZeneca sia idoneo per persone over 60. Ma queste in Svizzera sono già state vaccinate con altri preparati. E quindi che si fa? Una possibilità già evocata su queste colonne è quella di scambiare i vaccini AstraZeneca con quelli Johnson&Johnson. Visto che restano da vaccinare i giovani, il prodotto della Johnson&Johnson ha il vantaggio di non necessitare del richiamo. Una sola iniezione basta. Questo potrebbe stimolare i giovani a farsi vaccinare. Non necessariamente per loro stessi, visto che i decorsi gravi nelle fasce basse d’età sono molto rari, ma per non dover rischiare il ritorno delle restrizioni che stiamo adagio adagio abbandonando. E che hanno messo in difficoltà specialmente i giovani.

La legge in votazione

A proposito di lockdown: oggi si vota sulla Legge Covid-19. Ed è importante chiarire una cosa: la legge in questione è la base legale per gli aiuti all’economia ed all’occupazione, messe nella palta dalla pandemia e dalla sua fallimentare gestione di $inistra. Non è, per contro, la base legale per le misure che hanno rottamato le nostre libertà privandoci di diritti fondamentali.

Detto in altri termini: la bocciatura della Legge Covid non impedirebbe a Berset e soci di decretare altri lockdown in futuro. La base legale per le misure liberticide non si trova infatti nella legge in votazione oggi, bensì in quella sulle epidemie, in vigore dal 2016 dopo essere stata approvata dal popolo (evidentemente ai tempi nessuno immaginava che certe disposizioni avrebbero trovato applicazione concreta).

Un no alla Legge Covid segnerebbe la fine del versamento degli aiuti dopo il 25 settembre. Il che equivarrebbe a far fallire attivitĂ  economiche che potrebbero invece sopravvivere.

E nĂĽmm a pagum

A seguito dell’aumento delle persone vaccinate, della diminuzione dei casi e dell’allentamento delle restrizioni, i test fai da te sono oggi meno gettonati. Vogliamo però sapere quanti test abbiamo regalato ai frontalieri (a seguito dell’ennesima decisione del piffero del governicchio federale) e per quale importo.

Lorenzo Quadri