Ma guarda un po’, ecco che nei giorni scorsi è arrivata la “lieta novella”, si fa per dire, che i frontalieri in Ticino hanno superato quota 60mila, in effetti sono oltre 60’300!

E stiamo parlando solo di quelli dichiarati. Quindi, tanto per fare un paio di esempi, la colf di casa Item o il pittore che lavorava da Anna Biscossa non sono inclusi nel calcolo.

Ma dalla cifra di cui sopra, per quanto già spaventosa, non mancano solo i frontalieri in nero. Mancano anche le numerose migliaia di padroncini che ogni giorno entrano a lavorare in Ticino – ricordiamo che le notifiche sono ormai 35mila all’anno in continua crescita – arrecando un danno disastroso all’artigianato e alle imprese locali.

Tutti questi frontalieri, padroncini e distaccati, sia dichiarati che in nero, entrano nel nostro Cantone praticamente uno per macchina. Quindi sulle nostre strade ci sono più o meno 60mila automobili in esubero con targhe azzurre. Veicoli che intasano la rete viaria, inquinano, fanno rumore, creano situazioni di pericolo, posteggiano abusivamente, e così via.

Il danno economico, ambientale e sociale di tale intasamento è manifesto. Anche in termini di qualità di vita. Ben lo sanno, ad esempio, quanti abitano in un piccolo Comune le cui stradine – concepite per i residenti – sono quotidianamente prese d’assalto dal traffico parassitario generato da migliaia di veicoli di frontalieri. Le località che si trovano in situazioni del genere non mancano di certo; in particolare nel Mendrisiotto e nel Malcantone.

Il Direttore del dipartimento del territorio, il leghista Claudio Zali, si è messo di buona lena, intervenendo sui posteggi abusivi dei frontalieri per scoraggiarne l’arrivo sul posto di lavoro uno per macchina. Una bella azione, a conferma dell’impegno concreto della Lega. L’iniziativa non è piaciuta all’ex partitone, che da un lato fa solo campagna elettorale antileghista e se ne impipa dei problemi del paese – del resto il comitato PLR si è schierato all’unanimità CONTRO l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, venendo asfaltato dalle urne – e dall’altro, evidentemente, l’azione di Zali non ha entusiasmato qualche imprenditore vicino all’ex partitone che assume frontalieri a go-go.

Lodevole l’iniziativa di Zali, ma c’è anche un’altra proposta che va tirata fuori dal cassetto, e alla svelta: l’ecotassa per i frontalieri. La Lega ha presentato un’iniziativa parlamentare sul tema.

Il discorso è molto semplice: visto che il Consiglio di Stato piange di nuovo miseria e, alla faccia delle promesse pre-votazione, c’è chi vorrebbe subito servirsi del moltiplicatore cantonale per mettere le mani nelle tasche della gente, si cominci ad andare a prendere i soldi da chi beneficia alla grande della devastante libera circolazione delle persone, e poi magari sui social network ci definisce “svizzeri di merda, totalmente inutili”! Altro che tartassare i residenti!

Visto che le 60mila auto di frontalieri e padroncini, oltre ad intasare le nostre strade le usurano, chiedere un contributo è non solo legittimo, ma doveroso. Non ci vuole molto per fare i conti della serva: prelevando da ogni frontaliere anche solo 500 Fr annui a testa, si arriva a 30 milioni di Fr. Considerando che vanno considerati anche i padroncini – si potrebbe inserire un forfait per ogni notifica – si fa presto a raggiungere la quarantina di milioni all’anno di entrate “extra”.

E allora avanti!

Lorenzo Quadri