Contro l’invasione di falsi rifugiati, l’Ungheria annuncia la muraglia sulla frontiera con la Serbia

 

L’Ungheria è presa d’assalto dai finti rifugiati. Nel primo trimestre del 2015 ha ricevuto quasi 33mila domande d’asilo, su un totale UE di 185mila. Solo la Germania se ne è cuccate di piĂą. L’Italia è al momento a quota 15mila. Vale a dire, a meno della metĂ .  E allora cosa fanno gli ungheresi, evidentemente non abituati a farsi menare per il naso? Annunciano la costruzione di un muro lungo la frontiera con la Serbia. Una barriera lunga ben 174 km ed alta 4 metri. A Bruxelles, naturalmente, si sono subito messi a starnazzare. Ma a Budapest tirano dritto. A ragione. La totale incapacitĂ  che stanno di nuovo dimostrando i funzionarietti UE, non eletti da nessuno, nel gestire questa emergenza – come tutte le altre emergenze, del resto – li priva di qualsiasi diritto di parola. Comunque, era scontato che sarebbe andata a finire così: la Commissione UE è sempre stata una specie di refugium peccatorum per trombati e scartine dei governi degli Stati membri. Che cosa si pretendeva che producesse?

Istigazione all’invasione

Ogni volta che i funzionarietti UE aprono bocca, fanno danni. Emblematiche, al proposito, le esternazioni della “ministra degli esteri UE”, tale Federica Mogherini (velina del premier italiano non eletto Matteo Renzi). Costei ha dichiarato che “nessun clandestino verrà rimandato indietro contro la propria volontà”. Tali sciagurate affermazioni, dimostrazione di incredibile ottusità ideologica di $inistra, si diffondono in un lampo nei paesi di provenienza dei barconi. Una vera istigazione a continuare l’invasione di massa. Vale il motto: noi andiamo in Europa e, una volta che siamo lì, qualcuno sicuramente provvederà a noi.

Diversi tipi di muro

Visto che i funzionarietti di Bruxelles non ne vengono a una sull’assalto all’Europa da parte di rifugiati economici e di terroristi islamici travestiti da profughi – il business mortifero dei barconi prolifera con il patrocinio dell’ISIS: chissà come mai? – gli Stati membri UE si autogestiscono. Ovviamente ognuno secondo il proprio interesse. Perché la solidarietà comunitaria non esiste. Gli unici a metterla in pratica, naturalmente a proprio danno, sono gli svizzerotti fessi. Malgrado non siano neppure membri dell’UE.

Dobbiamo aiutare…?

L’Ungheria, dunque, annuncia la costruzione del suo muro di mattoni e cemento a difesa dei propri confini. Ma c’è chi erige muri di altro tipo. Ad esempio la Francia, che manda sempre più forze di sicurezza alla frontiera di Ventimiglia: per ricacciare indietro i clandestini in arrivo dal Belpaese. Prima che la splendida “Côte d’Azur” si trasformi in un gigantesco campo per finti rifugiati. E la Francia ha un governo di $inistra. L’Austria dal canto suo non fa più partire le procedure di registrazione. Nemmeno la Gran Bretagna le ha mandate a dire all’Italia: al massimo diamo un contributo finanziario, ha dichiarato Cameron, ma di clandestini non ne accogliamo. E Renzi che replica: “allora faremo da soli”. Bene: la kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga prenda nota. E’ evidente che non abbiamo alcuna intenzione di rimanere gli unici che “aiutano l’Italia” con le frontiere aperte e gli accordi di Schengen in vigore quando gli stessi Stati membri UE fanno tutt’altro. Primo passo: sospensione immediata ed a tempo indeterminato dei fallimentari accordi di Schengen.

Piano Marshall

Se il muro ungherese si farà davvero, è, al momento, troppo presto per saperlo. Noi speriamo ovviamente che il muro si faccia. Visto che all’Ungheria abbiamo versato centinaia di milioni di franchetti di contributi di coesione, almeno che li usino per un’opera di interesse generale come un bel muro a difesa dei confini esterni dell’UE.

Noi potremmo  anche seguire l’esempio e costruire un bel muro analogo  sulla frontiera con l’Italia. Visto che si parla di investimenti anticiclici e di piani Marshall per il Cantone, di sicuro il muro al confine è meglio della mega-pista ciclabile tra Mendrisio e Lugano.

Lorenzo Quadri