I delinquenti climatici annunciano nuove iniziative illegali, anche nelle scuole
I climatisti che bloccano le principali arterie di traffico incollandosi le mani all’asfalto intendono proseguire con le loro iniziative del piffero anche nell’anno di disgrazia 2023. Iniziative che, lo ricordiamo, costituiscono reati contemplati dal codice penale. Dunque vanno sanzionate come tali.
Visto che tra questi reati c’è pure la messa in pericolo della vita altrui tramite impedimento dei soccorsi (ambulanze, pompieri, polizia,…) il metro di valutazione da adottare non può essere meno severo di quello previsto da Via Sicura. E se qualche leguleio di qualche autorità giudiziaria pensa di non condannare i climatisti perché imbesuito dall’ideologia, va lasciato a casa all’istante.
E’ quindi scandaloso che la stampa di regime si permetta di definire “attivisti” soggetti che sono in realtà dei delinquenti. Il che ovviamente accade perché trattasi di individui di $inistra: fossero invece di “destra”, la musica sarebbe assai diversa. Eccome che sarebbe diversa!
Asticella sempre più in alto
In Svizzera i blocchi stradali vengono organizzati sotto il cappello di Renovate Switzerland. Sulla stampa d’Oltralpe (20 Minuten) i responsabili di tale associazione hanno di recente annunciato che intendono andare avanti ad incollarsi sull’asfalto. Non solo: quale “nuova offerta”, pianificano di fare casotti anche nelle scuole.
Al momento, la pretesa di costoro è che la Confederella spenda una paccata di ulteriori miliardi pubblici per finanziare il risanamento energetico degli edifici (come se a tale scopo non fossero già destinate risorse ingenti). Le loro azioni illegali continueranno, dichiarano i tamberla di Renovate Switzerland, finché non otterranno quello che vogliono. I delinquenti climatici pianificano dunque di ricattare le autorità politiche ed i cittadini. Pertanto, di dargli corda non se ne parla nemmeno. Oltretutto, se ottenessero soddisfazione su un punto, poi pretenderebbero sempre di più.
Repressione senza se né ma
Di conseguenza, le azioni illegali di questa foffa vanno represse senza tante storie. Ricattare lo Stato prendendo i cittadini in ostaggio è il modus operandi del terrorismo. E nei mesi scorsi il tabloid tedesco Bild ha realizzato un interessante approfondimento sul tema. Dalle sue colonne, l’esperta di terrorismo Bettina Röhl ammoniva che questi “Klima-Chaoten” – ovvero “casinisti climatici” – stanno percorrendo la stessa via della RAF. La RAF è (era) la Rote Armee Fraktion (Frazione dell’Armata Rossa): uno dei gruppi terroristici più violenti del dopoguerra. E Bettina Röhl quando cita la RAF (su cui ha scritto anche dei libri) sa di cosa parla, essendo figlia di una delle fondatrici.
Pagano i borsoni woke
Da notare che dietro alle iniziative dei delinquenti climatici ci sono finanziamenti versati da miliardari woke d’oltreatlantico. Ah, ecco. Queste combriccole (Renovate Switzerland da noi, Letzte Generation in Germania e Just Stop Oil in Gran Bretagna) si comportano in modo analogo e fanno parte di una stessa rete: il cosiddetto Network 22 A, il quale è finanziato dal Climate Energy Fund, cofondato da una figlia del defunto senatore USA Robert Kennedy (altri Kennedy hanno premiato i due parassiti Sussex per aver denunciato il “razzismo nella famiglia reale inglese”: tanto per evidenziare la bassezza). Ad alimentare il fondo ci sono poi ereditiere dai cognomi altisonanti come Getty e Disney.
Direzione terrorismo
Siamo dunque davanti a derive nella direzione dell’estremismo di $inistra violento, ed addirittura del terrorismo ro$$o. D’altronde, anche quest’ultimo è cominciato con i gavettoni, per poi finire con le bombe. Ma visto che il movente è l’isterismo climatico “à la page” e politikamente korretto, l’è tüt a posct! Bisogna chiudere gli occhi, giustificare, sminuire, legittimare!
Qui qualcuno dev’essere caduto dal seggiolone da piccolo.
Da notare che quelli che giustificano i delinquenti climatici sono gli stessi che però starnazzano al massimo dei decibel sul presunto “estremismo di destra”. Malgrado esso sia, alle nostre latitudini, un fenomeno certo deplorevole, ma privo di qualsiasi rilevanza.
Per aggiungere la beffa al danno, i coordinatori (?) di Renovate Switzerland hanno ancora il coraggio di lamentarsi sui media che “per gli stranieri è più difficile partecipare alle (loro) manifestazioni”.
Ci pare pacifico che lo straniero, magari pure in assistenza, al quale viene la bella idea di incollarsi sull’asfalto per bloccare il traffico, deve essere espulso per direttissima. Se del caso con lo strato d’asfalto ancora incollato sotto le mani e le scarpe.
Lorenzo Quadri