Possesso legale di armi: il Consiglio federale cala di nuovo le braghe davanti all’UE

 

Eccola qua! Puntale come sempre, arriva la nuova calata di braghe dei camerieri dell’UE davanti agli eurofalliti di Bruxelles. Il tema: il possesso legale di armi da parte dei cittadini svizzeri.

E’ lo stesso Consiglio federale ad annunciare in pompa magna via comunicato stampa che “intende trasporre la direttiva UE sulle armi. In tale ottica, ha deciso di confermare all’UE che la Svizzera, in qualità di Stato associato all’Accordo di Schengen adempirà i suoi obblighi (=calerà le braghe) trasponendo la direttiva nel proprio diritto”.

Terrorismo?

Come noto, gli scienziati di Bruxelles approfittano della scusa del terrorismo per disarmare i cittadini onesti. Come se ai terroristi – che tra l’altro sempre più spesso per le loro stragi nemmeno usano armi da fuoco – gliene fregasse qualcosa dei divieti partoriti dalle menti di questi nipotini di Einstein. I terroristi, come i criminali in generale, le armi le hanno sempre acquistate sul mercato nero, e così continueranno a fare.

“Sì padroni!”

La direttiva UE sulle armi costituirebbe uno sviluppo dei fallimentari accordi di Schengen che la Svizzera ha avuto la pessima idea di sottoscrivere. Su questa scorta, gli eurobalivi  pretendono di schiacciarci gli ordini. Di comandare in casa nostra. E naturalmente, i loro camerieri bernesi non aspettavano di meglio per dare l’ennesima dimostrazione di ubbidienza canina (con tutto il rispetto per il miglior amico dell’uomo). “Sì padroni, sempre a disposizione padroni, ai vostri ordini padroni”!

In prima linea troviamo ancora una volta la ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga che, secondo i dettami del $uo partito, fa di tutto e di più per trasformare la Svizzera in una colonia dell’UE.

Le balle della Simonetta

Oltretutto, la Simonetta ha di nuovo mentito senza pudore. Infatti nelle scorse settimane e mesi aveva spergiurato che l’arma d’ordinanza dei militi non sarebbe stata toccata dai Diktat degli eurobalivi. Balle solenni! Ed infatti adesso si scopre che, per tenere l’arma al domicilio dopo essere stati prosciolti dall’obbligo di servizio, bisognerà dimostrare di essere membri di una società di tiro e di esercitare il tiro con regolarità.

Pesanti restrizioni si abbatteranno anche sul possesso di armi sportive o da collezione. Per tenere il fucile a pallettoni del bisnonno appeso sopra il camino bisognerà essere iscritti ad una società di tiro e dimostrare di esercitare regolarmente? Qui qualcuno si è bevuto il cervello.

Volontà popolare

Il Diktat UE contraddice inoltre il voto popolare del febbraio 2011 sulle armi al domicilio dei cittadini elvetici. Un voto che la $inistruccia non ha mai digerito. E che, ovviamente, non si sogna di rispettare. La ministra del “devono entrare tutti” non aspettava altro che l’ordine dei suoi padroni di Bruxelles per rottamare la decisione sgradita del popolo becero: 9 febbraio bis!

Precedente da sventare

L’ennesima sconcia genuflessione del Consiglio federale davanti ai balivi UE non insulta solo la volontà popolare  e le tradizioni svizzere, ma anche la nostra sovranità e le nostre libertà. Valori che i camerieri bernesi dell’UE non esitano a calpestare in nome dei fallimentari accordi di Schengen.  Un parlamento composto di rappresentanti del popolo degni di questo nome ci metterebbe meno di 30 secondi per rimandare al mittente il pattume che il Consiglio federale tenta di sbolognarci. Anche perché  qui siamo davanti ad un flagrante esempio di come, tramite sciagurati accordi internazionali, l’UE venga a dettar legge in casa nostra. Nel senso letterale del termine. Il precedente è deleterio. Altri seguiranno, se non stronchiamo l’andazzo sul nascere.

Purtroppo, sulla maggioranza politikamente korretta ed asservita all’UE alle Camere federali (triciclo PLR-PPD-P$) non si può fare affidamento. E allora, se il parlamento a maggioranza seguirà il governo, dovrà essere referendum. E, se a seguito del referendum salterà anche la nostra partecipazione a Schengen, tutto di guadagnato: potremo finalmente chiudere le frontiere e costruire pure un bel MURO sul confine!

Lorenzo Quadri