Impipandosene del No delle urne, il DECS contrabbanda la propria riforma ideologica

A $inistra, si sa, aggirare la volontà popolare sgradita è un’abitudine. I cittadini respingono una proposta dei kompagnuzzi? Nessun problema. I diretti interessati la fanno rientrare dalla finestra con la tattica del salame (una fetta alla volta). Il popolo bue (“chiuso e gretto” come ebbe a dichiarare un granconsigliere P$) non può permettersi di ostacolare la gauche-caviar notoriamente detentrice della verità rivelata!

Non per nulla nel programma dei $inistrati figura l’adesione della Svizzera alla fallita UE, il cui primo risultato sarebbe la rottamazione della nostra democrazia diretta. E quindi della volontà popolare, dal momento che le leggi ce le imporrebbero i balivi di Bruxelles.

Due casi

Gli esempi di disprezzo ro$$o nei confronti dell’esito delle votazioni si sprecano. Due sono particolarmente attuali. Il primo è federale, il secondo cantonale.

1) Malgrado la bocciatura, lo scorso 13 giugno, della fallimentare Legge sul CO2, la kompagna Simonetta Sommaruga, d’accordo con la partitocrazia, ha aumentato la tassa sull’anidride carbonicada 96 a 120 Fr per tonnellata. Un rincaro mica da poco. Specie considerando che i balzelli svizzeri sono già tra i più elevati in assoluto. La giustificazione, che farebbe ridere se non ci fosse da piangere, è la seguente: Ma noi non introduciamo nuove tasse; aumentiamo quelle che già esistono!”. Alla faccia!

2) Nella votazione cantonale del 23 settembre 2018 la riforma “La scuola che verrà”, grondante ideologia ro$$a inclusivista, venneasfaltata dai ticinesi. Eppure il DECS targato P$ la sta reintroducendo a spizzichi e bocconi, utilizzando il margine di manovra dipartimentale; in particolare quello a disposizione per lesperimentazioni. Che ovviamente sono farlocche. E’ infatti già stabilito fin dall’inizio che l’esito della sperimentazione sarà una figata pazzesca.

Abolizione dei livelli

Fatto sta che il DECS si è messo in testa di abolire i livelli in terza media (solo in terza media) sostituendoli con dei politikamentekorrettissimi “laboratori”. L’obiettivo è la “democrazia della riuscita”: cioè il livellamento verso il basso.

Già oggi il Ticino ha uno dei tassi di “liceizzazione” più alti della Svizzera. Abbassare ancora l’asticella significa mandare tutti al liceo. Così facendo si svalorizza l’apprendistato. E questo malgrado le dichiarazioni del DECS in senso contrario. Il risultato sarà o un ulteriore incremento delle bocciature in prima liceooppure – visto che la maturità da sola serve a poco – un aumento massiccio del numero di universitari claudicanti, che poi non troveranno un impiego in Ticino. Specie in considerazione dell’invasione da sud voluta dalla partitocrazia, $inistra in primis.

Credito già inserito

Con il risibile pretesto che il popolo ticinese non avrebbe bocciato la scuola ro$$a, ma solo il suo finanziamento (certo, come no!) il DECS  la fa rientrare dalla finestra. Ed è palese che, dopo aver eliminato i livelli sostituendoli con i laboratori in terza media, “bisognerà” poi fare la stessa cosa anche in quarta. Si dirà che, in caso contrario, l’operazione sarebbe monca e senza senso.

Il bello è che il progetto di abolizione dei livelli in terza media è stato mandato in consultazione, coinvolgendo oltre 40 enti, fino al 23 dicembre. Eppure il Capodipartimento kompagno ManueleBertoli ha già infilato il credito necessario alla sua attuazione nel preventivo 2022! E’ quindi chiaro che la consultazione è farlocca. Qualsiasi cosa rispondano gli interpellati, l’abolizione dei livelli in terza media verrà fatta: i soldi per procedere ci sono!Ennesima dimostrazione che conta solo la volontà dipartimentale. Il resto è una presa per il naso. Per la serie: se dite di sì, il progetto va avanti; se dite di no, va avanti lo stesso. Per evitare questo scenario, il sistema è uno solo: cancellare la cifra inserita a preventivo. Non farlo significherebbe benedire il contrabbando “a puntate” della scuola ro$$a bocciata dal popolo. Partitocrazia, Achtung!

Lorenzo Quadri