Volontariato: persa un’altra occasione!

 

Il Gran Consiglio ha respinto un’iniziativa parlamentare dell’ex deputato Lorenzo Quadri che voleva rendere deducibili fiscalmente le spese legate all’esercizio del volontariato. La colpa dell’iniziativa? Probabilmente, la solita: quella di venire da un esponente del nostro Movimento…

 

Lo squallore della politica dei partiti storici, il cui fil rouge è quello di non dare MAI ragione all’odiata Lega, emerge in certi casi con prepotenza inquietante.

E’ quanto accaduto questa settimana in Gran Consiglio con il rifiuto, da parte della maggioranza del Legislativo cantonale, di un’iniziativa parlamentare generica presentata nel novembre 2010 dall’allora deputato leghista Lorenzo Quadri, poi ripresa da Michele Guerra, che si è assunto l’onere di difenderla – con energia e competenza – davanti alla Commissione tributaria del Gran Consiglio.

Si trattava di un’iniziativa volta a venire incontro a chi si impegna nel volontariato sociale.

Ne abbiamo parlato con l’autore dell’atto parlamentare, Lorenzo Quadri.

Qual era la richiesta dell’iniziativa?

Cito dal testo: si chiede di “elaborare ed inserire nel diritto tributario cantonale una base legale affinché le spese occasionate dall’esercizio del volontariato possano essere dedotte fiscalmente”.

E il perché dell’iniziativa?

L’obiettivo della proposta era, ovviamente, oltre a quello di riconoscere la preziosa attività fornita dai volontari, di dare un incentivo in più, che potesse tornare utile nel reclutamento di nuove forze dedite al volontariato.

In molti campi infatti i volontari costituiscono una preziosa risorsa, un complemento all’attività dei professionisti. Pensiamo ad esempio alle residenze per anziani. Un settore di cui ho una conoscenza diretta, essendone capodicastero a Lugano. Il personale degli istituti, pur con tutta la dedizione e buona volontà, ha delle disponibilità di tempo limitate, per cui non può fermarsi a chiacchierare con l’anziano solo, o intrattenerlo al bar. Né chiaramente può, al di là delle attività programmate, accompagnarlo a fare una passeggiatina o a comprare qualcosa. Questi sono invece i compiti che si può assumere il volontario o la volontaria, che in questo modo fornisce un sostegno prezioso a  molti anziani soli. Nel quartiere di Viganello le volontarie e il volontario dell’associazione PIA esercitano da oltre un ventennio un’attività molto valida e strutturata. Costituiscono un modello che sarebbe bello poter “esportare” anche negli altri quartieri. Purtroppo è molto difficile riuscirci.

E quindi?

Vista l’importanza assunta dal volontariato, e visto il valore aggiunto che esso porta alla qualità di vita di molte persone sole, rendere fiscalmente deducibili le spese connesse a questa attività mi pare proprio il minimo. Come detto in questo modo si fornirebbe, oltre ad un doveroso riconoscimento, anche un piccolo incentivo. Forse non determinante, ma tutto aiuta. Dal voto parlamentare devo però dedurre che, al di là delle parole al vento, in fondo alla politica cantonale questo tema non interessa. Oppure, per l’ennesima volta, non si è voluto dare seguito ad una proposta che aveva la gravissima ed insanabile pecca di essere stata presentata da un leghista.

E questo la sorprende ancora?

No, anzi. Mi sarei stupito del contrario. Ciononostante, non nascondo un po’ di delusione. Sono anni che, anche a livello federale, si discute di agevolazioni, anche fiscali, del volontariato, senza però mai riuscire a venirne ad una. Adesso c’era la possibilità di fare qualcosa in concreto, a livello cantonale. Invece, nascondendosi dietro le solite scuse e dietro il consueto frasario ritrito (è vero che… ma lo strumento fiscale non è adatto… e poi ci sono difficoltà di applicazione), si respingono tutte le proposte costruttive, colpevoli di venire dalla parte sbagliata. Col pretesto del “si potrebbe fare diversamente”, non si fa proprio un bel niente. Come di consueto. Ci tengo comunque a ringraziare Michele Guerra per l’impegno messo nel difendere la proposta, purtroppo invano.

MDD