Mendrisio, il FoxTown raddoppia. Posti di lavoro a beneficio di chi?
Ohibò, di recente abbiamo appreso che il Fox Town di Mendrisio raddoppierà: l’inaugurazione del nuovo stabile è prevista per la primavera del 2022.
Ci saranno, così si legge nei trionfali annunci, “40 nuovi store(uella) con una rigorosa attenzione al green ed alla sostenibilità”;verranno realizzate migliaia di metriquadri di pannelli solari,eccetera eccetera. Fa un po’ sorridere che proprio uno dei principali generatori di traffico del Cantone monti la panna sul green, ma tant’è. Miracoli del marketing!
Ovviamente l’ampliamento implica la creazione di posti di lavoro. E al proposito la stampa italica delle regioni di confine è andata in brodo di giuggiole. “Il FoxTown raddoppia: 40 nuovi negozi e posti di lavoro anche per i frontalieri” titolava a caratteri cubitali il portale varesenoi.it. Tanto per citare un esempio tra i tanti possibili.
“Anche” o “solo”?
E qui casca l’asino: nella nuova ala del FoxTown lavoreranno anche frontalieri o SOLO frontalieri? Il tema è stato di recente sollevato da un’interrogazione al municipio di Mendrisio del consigliere comunale (e deputato in GC) Massimiliano Robbiani(Lega).
Se il “VolpeCittà” desse all’occupazione dei TICINESI lo stesso peso che dà al greenwashing con annesso tappezzamento di pannelli solari, sarebbe assai meglio. Per il Mendrisiotto in particolare e per il Cantone in generale!
Visto che il centro commerciale raddoppiato genererà ulteriore traffico ed inquinamento, il disagio andava compensato non già a colpi di fotovoltaico, ma con assunzioni di ticinesi! Ovviamente a salari che permettano di vivere dignitosamente da noi.
Intanto a Ginevra…
Non si capisce perché in questo sfigatissimo Cantone non si riesca mai a condizionare il nulla osta a simili cementificazioni a scopo di lucro all’assunzione di personale residente. Anni fa, nel Canton Ginevra, IKEA venne autorizzata a costruire un ulteriore centro shopping, ma solo a patto che assumesse una determinata percentuale di personale locale (addirittura residente nel Comune). Possibile che da noi queste cose non si possano mai fare?
E non veniteci a raccontare che “sa po’ mia” per colpa della devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia: perché quella è in vigore anche a Ginevra! Il vago sospetto è semmai che alle nostre latitudini qualcuno stia ronfando!
Lorenzo Quadri