E sull’AVS, Achtung: levarsi dalla testa ulteriori aumenti dell’età di pensionamento!
Imposta preventiva: a causa dell’ostruzionismo ideologico dei tassaioli ro$$overdi, persa un’occasione per creare lavoro ed indotto fiscale in Svizzera. I paesi esteri se la ridono a bocca larga
Nella votazione federale dello scorso fine settimana c’è almeno un motivo di soddisfazione, ovvero l’asfaltatura dell’assurda iniziativa sull’allevamento intensivo, che peraltro in Svizzera nemmeno esiste. Abbiamo la legge sulla protezione degli animali più severa di tutte, siamo l’unico paese al mondo che stabilisce per legge gli effettivi massimi di galline, maiali e vitelli per ogni azienda. Eppure gli animalisti da salotto urbano – quelli che tra l’altro difendono il lupo che fa strage di animali da reddito – pretendevano di inventarsi altri balzani Diktat che avrebbero avuto conseguenze disastrose sui contadini svizzeri e quindi sull’approvvigionamento alimentare del nostro Paese, aumentando la dipendenza dall’estero.
Inoltre, se approvata, l’iniziativa avrebbe fatto schizzare verso l’alto il prezzo degli alimenti di origine animale, con rincari anche del 40%. E questo quando il costo della vita già s’impenna, ed il perché è risaputo. I consumatori si sarebbero visti costretti, per motivi di risparmio, a comprare prodotti stranieri in arrivo dall’estero (alla faccia del tanto decantato chilometro zero). Il turismo della spesa verso l’Italia sarebbe esploso. I cittadini non sanno più da che parte voltarsi per arrivare a fine mese. Però i ro$$overdi pretendevano di fare ulteriormente esplodere il prezzo dei generi alimentari con la loro iniziativa del piffero. E poi costoro hanno ancora il coraggio di starnazzare per gli aumenti dei premi di cassa malati, quando oltretutto il consigliere federale che gestisce il dossier è il “loro” Berset? Altro che socialità: la sinistra tassaiola – quella che vuole rendere la carne un lusso per ricchi, l’auto un lusso per ricchi, spostarsi in aereo un lusso per ricchi…- è la negazione della socialità!
AVS: un voto per il futuro
Il tema più dibattuto tra quelli in votazione era sicuramente la riforma dell’AVS. Che infatti è stata approvata con scarso margine. Con questo voto, comunque, la situazione finanziaria del primo pilastro sarà stabilizzata per il prossimo decennio. Le femministe di $inistra, quelle che difendono il burqa, come sempre l’hanno buttata sulla questione di genere e sull’odio contro gli uomini. Fatto è che, se la riforma fosse stata respinta, ne sarebbe conseguito ulteriore aggravamento della situazione finanziaria dell’AVS. E allora la politichetta avrebbe messo le mani nelle tasche dei lavoratori, aumentando i contributi. Cosa che avrebbe penalizzato in particolare i giovani. Uomini e donne. Oppure si sarebbe inventata nuove tasse e balzelli. Magari ecobalzelli, essendo il “green” diventato la nuova religione. Va poi detto che la riforma prevede 4.9 miliardi di risparmi (pensionamento a 65 anni anche per le donne) e 12.4 di maggiori entrate (aumento dell’IVA): quindi in realtà il prezzo lo pagano tutti, non certo solo le donne.
La riforma in questione contiene inoltre anche degli aspetti interessanti, come la flessibilità nell’età di pensionamento o la possibilità di migliorare la propria rendita pensionistica lavorando più a lungo (cosa attualmente non possibile). Le donne nate tra il 1961 ed il 1969 che non anticiperanno la pensione beneficeranno di un supplemento di rendita.
Certo: si potrebbe senz’altro dire che, prima di toccare l’età di pensionamento delle donne, si deve tagliare sugli aiuti all’estero, sulla spesa per l’asilo, sulle prestazioni sociali ai migranti, sui pizzi alla fallita UE, eccetera. Ma la realtà è che nel parlatoio federale non ci sono le maggioranze per decisioni di questo tipo (men che meno nel governicchio). Le prime a mettersi a starnazzare contro sarebbero proprio le femministe di $inistra. Ovvero quelle che si opponevano all’AVS a 65 anni.
Un altro aspetto va sottolineato. Una delle tante bufale che da decenni la casta ci propina a sostegno dell’immigrazione illimitata è la seguente: “gli immigrati pagheranno le pensioni agli svizzeri”. Certo, come no! Ed infatti, dopo oltre due decenni di devastante libera circolazione delle persone, con la popolazione che è aumentata del 21% (una crescita che non ha uguali da nessuna parte al mondo!) le casse dell’AVS piangono miseria. E questo per un motivo molto semplice: gli stranieri non si pagano nemmeno le loro, di pensioni. Figuriamoci se pagano le nostre! Il Mattino e la Lega lo dicono da un pezzo.
Il fatto che la riforma sia stata approvata per il buco della serratura deve in ogni caso dissuadere la destra padronale (liblab in primis) dal ricorso alla tattica del salame. Traduzione: di pensione a 67 anni per tutti, come vorrebbe l’ex partitone, non se ne deve più parlare per un pezzo.
La $inistra danneggia la Svizzera
Spiace infine per la bocciatura della modifica della legge sull’imposta preventiva (che è però stata accettata in Ticino). Si è persa un’occasione per riportare in Svizzera indotto economico e posti di lavoro che adesso, a causa di una legislazione obsoleta, perdiamo a vantaggio di paesi esteri (che se la ridono a bocca larga), Non è vero che la riforma sarebbe stata “solo un regalo alle grandi aziende”: anche gli enti pubblici emettono obbligazioni. Ma soprattutto: la competitività della nostra piazza economica è un problema che riguarda tutti. La $inistra ro$$overde, imbesuita dall’ideologia tassaiola, non si rende conto che, per aumentare il gettito fiscale, serve un’economia che funzioni; economia significa posti di lavoro per i residenti, stipendi e quindi imposte che vengono pagate. Eppure i $inistrati, per pura ideologia, si oppongono sistematicamente a tutte le riforme mirate a rendere più attrattiva la piazza economica svizzera. Per colpa di questo stolto ostruzionismo, il nostro paese resta fermo al palo, mentre gli altri si muovono e ne traggono vantaggio a nostre spese. Poi però i kompagnuzzi pretendono di gonfiare lo Stato come una rana andando a mungere – e quindi ad impoverire – il solito ceto medio, inventandosi sempre nuove tasse e balzelli!
Lorenzo Quadri