Pacifica la manifestazione dei molinari davanti al Gran Consiglio? Mica poi tanto
Silenzio omertoso della stampa di regime anche sul massiccio disturbo alla quieta pubblica durante gli eventi abusivi a Molino Nuovo e Cassarate dello scorso fine settimana. E a che punto è la raccolta fondi della gauche-caviar per dare una nuova sede ai loro pupilli (ovviamente non a Lugano)?
“Manifestazione pacifica”, si sono affrettati a sottolineare i media di regime, sempre più faziosi, a proposito del presidio organizzato lunedì pomeriggio a Bellinzona dai sedicenti autogestiti davanti a Palazzo delle Orsoline durante i lavori del Gran Consiglio (si vede che i molinari non hanno nient’altro da fare).
Peccato che chi era presente racconti una storia diversa.
Non erano sotto sequestro?
Da notare che i manifestanti hanno pure portato in piazza della Foca dei calcinacci che sono stati spacciati per macerie del famoso annesso F dell’ex Macello. Ma come: i detriti non dovrebbero trovarsi sotto sequestro per ordine della Magistratura? Qualcuno ha forse rotto i sigilli per procurarseli? E poi, sempre secondo le fregnacce dei $inistrati, detti detriti non dovrebbero essere pieni di amianto, roba da restarci stecchiti solo a guardarli?
La testimonianza
Su quanto sia stata “pacifica” la manifestazione di lunedì a Palazzo delle Orsoline, ne sa qualcosa la vicecapogruppo leghista in GC Sabrina Aldi. Che racconta: “Già alle 17, durante la pausa dei lavori del parlamento, chi come me si era recato al bar in piazza, di fronte al parlamento, se esponente del partito “sbagliato” è stato pesantemente insultato e minacciato dagli autogestiti. In mezzo a loro, e ci sono delle immagini a dimostrarlo, si trovavano anche il co-presidente del PS ticinese Fabrizio Sirica ed altri deputati di sinistra. La situazione è però precipitata alla fine della seduta, vale a dire attorno alle 19.30. In piazza l’agitazione era grande, gli addetti alla sicurezza di palazzo erano preoccupati. Per permettere ai parlamentari di raggiungere le automobili, la polizia ha dovuto creare un cordone di sicurezza. Ciononostante, i deputati che lo attraversavano, evidentemente se dell’area politica sbagliata, sono stati ricoperti di minacce e di insulti, urlati da praticamente un metro di distanza. Io ad esempio mi sono sentita chiamare per nome ed apostrofare come “zocc…” e “tro…”. Ma la sinistra, che sostiene questi personaggi, non era quella che si batte contro il sessismo e la violenza sulle donne? Inutile dire che, da parte quest’area politica, non c’è stata alcuna presa di distanza da simili atti inaccettabili”.
La $inistra insulta le donne
Quindi, ancora una volta, la $inistra appoggia le minacce e gli insulti, in particolare contro le donne: se esponenti dell’area politica sbagliata, in particolare di Lega ed Udc, possono venire trattate da “tro…” e “zocc…”. E per i kompagni (quelli che sciacquano la bocca con il rispetto, quelli che farneticano contro la presunta “società patriarcale”) va tutto bene. Fossero stati dei manifestanti di “destra” a comportarsi in questo modo, i soldatini ro$$overdi starebbero già starnazzando a pieni polmoni all’“allarme fascismo”. La Pravda di Comano avrebbe confezionato e trasmesso in tempo di record ore ed ore di trasmissioni ad hoc. Ma visto che si tratta di donne della “destra”, allora gli insulti, il sessismo e le minacce sono legittimi!
Non solo: gli uccellini cinguettano che deputati di $inistramostrassero sul telefonino ai manifestanti “autogestiti” le foto dei parlamentari da minacciare e da insultare. Fosse vero, sarebbe l’ennesima dimostrazione che alle vergogne ro$$e non c’è davvero limite!
Silenzio omertoso
La stampa di regime si è poi distinta per l’omertoso silenzio sulle manifestazioni non autorizzate che gli autogestiti hanno organizzato negli scorsi fine settimana a Lugano. Gli eventi si sono protratti fino a notte fonda, in Piazza Molino Nuovo, a Cassarate eccetera, con musica e schiamazzi nel mezzo di zone residenziali che hanno disturbato in modo massiccio tutto il vicinato: il quale, è ovvio, non l’ha presa bene. Tra le persone che non hanno potuto dormire, anche molti anziani. Evidentemente i protetti della $inistra, dei radikalchic (radikalbrozz) e dell’emittente di regime se ne sbattono degli altri. Convivenza civile? Connais-pas!
Per non parlare delle condizioni penose in cui sono state lasciate le aree utilizzate per gli eventi abusivi. Rüt ovunque ed ancheescrementi umani disseminati in giro. E poi non si può (sa po’ mia!) chiamarli brozzoni?
Come va la raccolta fondi?
A proposito: aspettiamo di sapere quanto ha raccolto la colletta – oggi si dice “crowfunding” – dei ricchi esponenti della gauche-caviar, la maggior parte dei quali nemmeno di Lugano, che il 5 giugno erano in piazza a manifestare a sostegno dei molinari, per dare una nuova sede ai loro pupilli. Ovviamente fuori da Lugano.
O vuoi vedere che questi danarosi $inistrati sostengono i brozzonisolo a scopo di squallida politichetta partitica, ma quando si tratta di venire al dunque e di mettere mano al farcito portafoglio si volatilizzano?