La caccia alle streghe della kompagna Simonetta e dei burocrati ro$$overdi continua
I $inistrati e la loro direttora del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) kompagnaSommaruga continuano la guerra agli odiati automobilisti.
Già la Simonetta ed i suoi burocrati hanno pompato i balzelli sul CO2 malgrado la votazione popolare contraria (13 giugno). Il P$ tenta ora, tramite atti parlamentari, di cancellare le deduzioni fiscali per gli automobilisti. Perché chi ha bisogno della macchina per andare a lavorare, chi vive nelle regioni discoste, deve venire mazzuolato. Addirittura, i Verdi-anguria lamentano che non esistono dei bonus per trasferirsi più vicino al posto di lavoro. In altre parole, i cosiddetti ecologisti – che sono in prima linea spalancatori di frontiere, immigrazionisti, tassaioli e multikulti – vorrebbero dei bonus per promuovere lo spopolamento delle valli; naturalmente finanziati dai contribuenti!
Ecco come la $inistra difende i lavoratori! Ecco come difende il reddito! Ecco come difende le regioni periferiche!
L’ultima genialata
Adesso arriva la nuova (si fa per dire) geniale iniziativa della kompagna Simonetta e del $uo Dipartimento. Ossia, “semplificare” l’introduzione di zone 30 nelle località. Il disegno è chiaro: introdurre ovunque il limite di 30 km/h. Frena, Ugo!
Punto primo: i cittadini hanno già bocciato l’iniziativa popolare che prevedeva di limitare ovunque nell’abitato la velocità massima a 30 Km/h. E’ vero che era il 2001; ma fino a prova contraria la decisione popolare è questa.
Punto secondo: è evidente che i 30 km/h servono solo a rendere la vita sempre più difficile agli automobilisti. Per pura ideologia. E, ovviamente, ad appioppare multe su multe!
Peccato che nel disegnino ideologico ci sia una falla. Anche a Zurigo, il municipio ro$$overde vorrebbe introdurre i 30 km/h generalizzati. Ebbene, le prime ad insorgere sono state le aziende di trasporto pubblico. Infatti il nuovo limite renderebbe impossibile il rispetto degli orari. Occorrerebbe introdurre più corse. Le quali comporterebbero più costi, ed anche più inquinamento. Si calcola una maggiore spesa di 70 milioni di franchetti all’anno. E chi, di riffa o di raffa, sarebbe chiamato a metterceli? Ma il solito sfigato contribuente, of course!
Solo una “chicane”
Oggi per l’istituzione di una zona 30 occorre che siano adempiuti determinati requisiti. Piazzare i 30 km/h ovunque, senza più la necessità di motivare detto limite, è solo l’ennesima “chicane” ai danni di quanti hanno bisogno della macchina per andare a lavorare. Col grottesco risultato che chi viaggia a 50 all’ora su una tratta trasformata in zona 30 senza alcun motivo reale, ed in particolare senza alcuna esigenza di sicurezza, diventa automaticamente un pirata della strada. Quindi viene criminalizzato in base alla ciofeca Via Sicura, voluta sempre dai ro$$overdi!
Decarbonizzare?
Visto però che il filone della sicurezza utilizzato come pretesto per mobbizzare gli automobilisti è già stato spremuto come un limone bio, il nuovo ritornello trendy è quello della decarbonizzazione. Peccato che anche questa valga solo quando fa comodo. Tanto per fare un esempio: la Francia ha appena annunciato che ricomincerà a costruire centrali nucleari. Parigi adduce proprio l’argomento della decarbonizzazione: l’atomo non emette CO2. Perché i decarbonizzatori nostrani non pretendono che la Svizzera faccia lo stesso, e si ostinano invece a difendere la rovinosa uscita dal nucleare? Uscita che, lo ricordiamo, venne decisa dopo il disastro di Fukushima nel 2011, sotto la pressione dei ricatto morale dei ro$$overdi? E adesso – colmo dei colmi – gli stessi soldatini che hanno voluto l’abbandono dell’atomo starnazzano alla penuria energetica ed ai futuri blackout.
Fare come la Francia
E quindi ovvio che anche la Svizzera deve fare come la Francia.Si va avanti col nucleare ed inoltre, visto che il consumo di elettricità aumenta, si sopraelevano anche le dighe. Il nostro Paese deve tornare autonomo dal punto di vista energetico. Se produce più energia elettrica di quella che consuma, tanto meglio: la metterà sul mercato.
Col piffero che accettiamo di renderci dipendenti da elettricità prodotta all’estero (magari con il carbone, o con il nucleare stesso) per correre dietro alle paturnie degli ecoisterici!
I ro$$overdi, che VOGLIONO L’ADESIONE ALL’UE, coltivano la “penuria energetica” e ne approfittano per rendere la Svizzera sempre più schiava dei padroni di Bruxelles. Il loro disegnino? Obbligarci a cedere la nostra sovranità e la nostra indipendenza agli eurobalivi in cambio di corrente.
Ma non se ne parla proprio! Non ci facciamo prendere per i fondelli!
Lorenzo Quadri